Continua il fuoco di fila del Pdl su Gianfranco Fini dopo la nuova puntata del caso dell’appartamento di Montecarlo. A chiederne le dimissioni sono in tanti nel partito, dal capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto in giu’. Ma il primo inquilino di Montecitorio tira dritto. Impegnato nella campagna elettorale per il voto in Sicilia affida la replica al suo numero due, Italo Bocchino.
Le accuse contro Fini, attacca il vice presidente di Fli, sono ‘fuffa per colpire chi ha avuto il coraggio di far saltare il sistema’. Ma ‘di che stiamo parlando?’ si chiede polemicamente Bocchino citando i vari casi Fiorito o Formigoni o ancora Belsito. E, allora, nel tour per tirare la volata a Gianfranco Micciche’, Fini, non fa mostra di alcuna preoccupazione per il caso dell’appartamento del cognato.
Calca sui suoi temi forti: la cittadinanza ai bimbi figli di immigrati o la legalita’ come base per lo sviluppo. Ma tra un incontro con gli studenti di Taormina e una visita a una mostra di Messina dal titolo ‘gli ultimi Gattopardi’, non manca una battuta che sembra legata alle recenti vicende che lo hanno lambito. ‘Occorre giudicare in modo severo – replica a una domanda dei cronisti su quanto sta accadendo in politica – e chi ha avuto responsabilita’ deve rispettare gli impegni presi con chi lo ha eletto, ma e’ importantissimo non generalizzare, non fare di tutta l’erba un fascio’.
Nessun arretramento, dunque, di fronte agli attacchi dei pidiellini. La situazione, stigmatizza Cicchitto, ‘dovrebbe essere risolta da un’assunzione di responsabilita’ da parte dell’onorevole Fini ben diversa da quella di un arroccamento che non giova ne’ a chi lo mette in atto ne’ all’istituzione della Camera dei Deputati’. Lasci, chiedono anche il presidente della commissione bicamerale per il federalismo fiscale Enrico La Loggia e il leader della Destra Francesco Storace. Ad attaccare e’ anche Giorgia Meloni. Le dimissioni, sottolinea l’ex ministra, ‘il Pdl le ha chieste piu’ volte… poi ognuno deve fare i conti con la propria coscienza: Fini ha detto di sua sponte che si sarebbe dimesso’ qualora si fosse appurato che la casa di Montecarlo era del fratello della compagna, Elisabetta Tulliani. E’ la Meloni, ‘miracolata dal leader prima come vicepresidente della Camera poi come ministro’ a doversi fare un esame di coscienza, e’ la replica piccata di Fli. ‘A Giorgia – va giu’ tranchant il deputato finiano Aldo Di Biagio – regalero’ il trattato di psicologia dal titolo ‘Ingrati.
Sindrome rancorosa del beneficato’. Sono certo che le sara’ molto utile per comprendere la sindrome di cui soffre e sara’ contenta anche perche’ essendo edito da Mondadori il suo capo guadagnera’ qualcosa in piu”.
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