"Se gli ‘impresentabili’ sono davvero tali è inaccettabile. Anche se non ve n’è traccia in liste Pd, ma solo quelle collegate. Ancora: il ‘solo’ non è una giustificazione. Se qualcuno ha sbagliato, come si dice, paghi carissimo i suoi errori. Ciò detto, il mio garantismo non arretra di un millimetro". Lo afferma Roberto Speranza, ex capogruppo alla Camera del Pd, esponente della sinistra dem in una intervista al Quotidiano Nazionale.
"Se si accerta l’effettiva ‘impresentabilità’ – prosegue – dovremmo usare qualcosa di più che il cosiddetto pugno duro", "dobbiamo combattere l’illegalità con forza. Lavoriamo a una legge attuativa dell’articolo 49 della Costituzione. I partiti esistono e devono essere case trasparenti". E "ora lavoriamo per vincere 7 a O queste elezioni. Con i candidati Pd. Se no, arrivano Grillo, Salvini e Berlusconi. L’Italia peggiore. Abbiamo già dato…".
Speranza, esponente della minoranza Pd, parla anche del partito: “Partito della Nazione non può significare che non ci sono più confini tra destra e sinistra o che dentro c’è tutto e il suo contrario: per questo mi batto nel Pd”. Dell’addio di Pippo Civati dice: "Sono preoccupato se vedo uno dei nostri, che ha preso 400mila voti alle primarie, andarsene. Ma è una scelta sbagliata. Bisogna continuare a battersi nel Pd", "il Pd è la casa naturale per chi è di sinistra". Inoltre sottolinea che "se Podemos vince, se Syriza stravince, un motivo c’è", "rabbia per politiche inadeguate. Voglia di un’Europa molto diversa. Inclusiva. Politica".
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