"Ho letto Staino e concordo su un punto innanzitutto: c’è qualcosa che non funziona quando si arriva al muro contro muro. Se vogliamo tenere unito un partito che è arrivato al 40%, anche se quel dato ha avuto un ridimensionamento alle ultime elezioni, non possiamo che contribuire partendo dall’affermare due concetti: l’unità nella diversità; il pluralismo e la ricerca della convergenza. Altrimenti il rischio è che prevalga una tendenza distruttiva". Così Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, in una intervista all’Unità commenta la lettera di Staino a Cuperlo.
E aggiunge: "Il fatto che Renzi sia segretario del partito e Presidente del Consiglio non deriva da una scelta calata dal cielo, ma è il frutto di scelte e anche di errori del vecchio gruppo dirigente di cui anche io faccio parte".
Alla domanda se dietro la partita delle riforme ci sia in realtà un braccio di ferro da parte della minoranza per riprendersi il partito risponde: "Non credo che la minoranza più radicale del Pd voglia giocare quella partita o addirittura uscire, però c’è il rischio che si vada in quella direzione. Costruire su emendamenti fondamentali una maggioranza che mette sotto il governo al Senato, apre il fianco al tentativo dell’opposizione alla Grillo e alla Salvini di dare un colpo all’esecutivo. Non si può non vedere questo dato di fatto o essere inconsapevolmente complici di un tentativo del genere".
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