Il Papa che non vuole essere considerato un ”idolo”, ha ricevuto un trattamento da star, oggi, nella ‘favela’ Varginha a Manguinhos, una delle baraccopoli piu’ piccole nella zona nord di Rio de Janeiro, scelta per una visita del pontefice in occasione della Giornata mondiale della gioventu’ (Gmg). ”Un Papa, oltretutto argentino, in una ‘favela’ brasiliana? Da non crederci…”, ha detto Debora Ribeiro, addetta alle pulizie e residente della comunita’. ”Non ci sembra vero: siamo molto felici e grati che sia venuto da noi”, ha aggiunto.
L’arrivo di Bergoglio e’ stato salutato come un giorno ”storico” e ”molto speciale” da Rangler dos Santos Irineu, il giovane incaricato di leggere il discorso di benvenuto dei residenti al pontefice. ”Questo e’ uno dei tanti luoghi occupati dai dimenticati dalla societa’ e dal potere pubblico”, ha continuato il ragazzo, che non ha risparmiato toni critici nei confronti delle autorita’ locali, ricordando che la ‘favela’ e’ stata ”oggetto di attenzioni” solo dopo l’annuncio della visita del Papa.
Uno dei piu’ privilegiati dalla visita e’ stato Manoel Jose’ da Penha: proprio in casa sua ha deciso di entrare Bergoglio, per un incontro privato e senza telecamere di circa 15 minuti, dopo una passeggiata lungo le viuzze della bidonville, che ha mandato letteralmente in delirio gli abitanti. Saluti, foto, sorrisi, abbracci e baci ai bambini: il Santo Padre ancora una volta non si e’ negato a nessuno, riempiendo di gioia le centinaia di persone accorse per vederlo. ”Ora che il Papa ci ha dato la sua benedizione, il potere pubblico non potra’ piu’ scordarsi di noi”, ha sottolineato Paulo Raimundo Barbosa, presidente della locale Associazione dei residenti. E anche i piu’ scettici alla fine si sono arresi al carisma di Bergoglio: ”Sono evangelico, ma e’ impossibile ignorare l’importanza di questo momento” ha osservato Getulio Muller, calciatore della piccola comunita’ carioca.
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