Tasse da record in Italia: il peso fiscale reale nel 2013 si attesta al 54% del Pil, al top tra le economie avanzate. Il sommerso e’ al 17,4%, anche questo un dato che colloca l’Italia in testa alle classifiche e che, tradotto, significa 272 miliardi di imponibile sottratti ogni anno all’erario. L’allarme arriva dalle stime dell’Ufficio studi di Confcommercio, che fotografa al 44,6% la pressione fiscale apparente (quella reale e’ invece depurata dal sommerso e quindi calcolata su chi paga effettivamente le tasse): una stima ”prudenziale” che include Imu e Tares ma non l’incremento di un punto percentuale dell’Iva per ora rinviato al primo ottobre e gli eventuali incrementi delle addizionali Irpef.
Il livello di tasse e’ troppo alto e va ridotto, avverte il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, perche’ ”e’ incompatibile con qualsiasi concreta prospettiva di ripresa”. Di qui la proposta di un ”Patto tra i contribuenti in regola e le istituzioni” per un fisco piu’ ”efficace e funzionale”. E la richiesta nell’immediato di cancellare l’aumento dell’Iva, ”un colpo mortale” per la domanda interna.
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