Dopo gli anni della recessione, negli Stati Uniti economia e occupazione stanno migliorando, con ”progressi a tutti i livelli”: ma non e’ possibile che a trarre i maggiori benefici siano sempre i piu’ ricchi. Barack Obama, a cinque anni dal crack di Lehamn Brothers, la piu’ grande e drammatica bancarotta della storia Usa, e’ deciso a rilanciare con forza la battaglia contro le diseguaglianze sul fronte dei redditi. In una intervista alla Abc giudica intollerabile che l’1% della popolazione – in una fase in cui la ripresa e’ ancora timida – continui ad accumulare vantaggi a scapito della classe media e delle fasce piu’ deboli. E punta il dito contro i repubblicani, accusati di voler "accelerare questo trend", bloccando il Congresso e il varo di quelle misure che per la Casa Bianca migliorerebbero le condizioni della maggior parte degli americani. Del resto, a parlare sono i dati. Un recente studio della universita’ di Berkeley, per esempio, mostra come il 95% degli aumenti dei redditi dal 2009 al 2012 sia andato proprio all’1% della popolazione, e in moltissimi casi anche a chi e’ stato in qualche maniera responsabile del terremoto finanziario del 2008. Quel terremoto che ha gettato l’America nella recessione piu’ profonda dai tempi della Grande Depressione, con 19.200 miliardi di dollari andati in fumo 8,8 milioni di posti di lavoro persi. Molti dei manager di allora sono rimasti al loro posto, o comunque ai vertici, e guadagnano come e piu’ di prima. Obama impugna dunque nuovamente la spada per farsi paladino contro queste ingiustizie. Ma quello che in realta’ gli interessa davvero e’ – dopo settimane di dibattito sulla Siria – riportare l’attenzione su quelle che sono le importanti scadenze sul fronte del bilancio. Tra un mese, infatti, scadra’ il termine per aumentare il tetto del debito, e senza un accordo in Congresso il rischio e’ quello di staccare la spina alla capacita’ di spesa del governo. Il presidente Usa – che domani parlera’ alla nazione dal Rose Garden della Casa Bianca – lancia dunque un monito agli avversari politici: non utilizzare la scadenza sul debito come leva per ottenere ulteriori tagli alla spesa. Quei tagli – spiega il presidente – sui quali e’ pronto anche a negoziare, ma senza che l’effetto sia quello di "aumentare ancora di piu’ la disparita’ sul fronte dei redditi". Obama ha quindi ribadito che non accettera’ alcun accordo che imponga condizioni sull’aumento del tetto debito, cruciale per assicurare il funzionamento dell’amministrazione.