”Manterremo gli impegni presi sulla riforma sanitaria. La corsa è ancora lunga, ma ce la faremo grazie alla vostra forza e alla vostra fede”. Barack Obama, in uno dei momenti piu’ difficili della sua presidenza, dopo aver chiesto scusa pubblicamente, si rivolge a circa 200 mila supporter, lanciando loro un appello in diretta, sul web, perche’ lo aiutino a mettere a posto il caos sulla Obamacare. L’ultimo sondaggio a cura del Washington Post-Abc conferma che la sua popolarita’ ha toccato il minimo storico: il 55% degli americani boccia in generale il suo operato, il 63% non lo apprezza per come ha portato avanti la riforma della sanita’, e addirittura il 70% s dice insoddisfatto di come vanno le cose nel Paese. Politico.com, sottolinea un po’ provocatoriamente che se si fosse votato oggi, Mitt Romney lo avrebbe battuto.
Insomma, in questo clima molto complicato, Obama torna alle origini, parlando direttamente alla sua base. Con una telefonata molto accalorata, ascoltabile online, si appella a quelle migliaia di giovani, di donne, di pensionati, a quell’esercito di volontari che con la loro mobilitazione e il loro entusiasmo gli hanno assicurato la vittoria nel 2008 come nel 2012. Parla dal sito della Organizing For Action, erede di quella favolosa macchina della propaganda online, la celebre Organizing For America che e’ stata la sua arma in piu’ nelle due vittoriose sfide per la Casa Bianca.
Esordisce difendendo i contenuti della Obamacare, la riforma simbolo della sua presidenza: ”Grazie a questa legge milioni di americani, per la prima volta in vita loro, non vivranno con l’incubo di essere costretti a vendere la casa, o di finire falliti, in caso di malattia”. Poi, circa i problemi enormi che ha fatto registrare il sito, lancia un messaggio di ottimismo: ”Sono fiducioso che riusciremo a mantenere la scadenza del 30 novembre per assicurare la registrazione a un’ampia maggioranza di americani. Tuttavia ho bisogno di tutto il vostro aiuto, di voi volontari per aiutare le persone a iscriversi in altri modi”. Obama dice apertamente che si tratta della sua partita della vita, forse l’ultima e la piu’ difficile della sua carriera: ”Malgrado sia stato gia’ rieletto, ho ancora davanti a me un’altra campagna elettorale: cioe’ essere sicuro di raggiungere l’obiettivo che questa riforma sanitaria funzioni. E sarete voi – aggiunge – a fare la differenza, perche’ ho bisogno del vostro aiuto, della vostra energia, della vostra fede per vincere questa battaglia”. ”Sappiate – conclude l’inquilino della Casa Bianca – che e’ una riforma fatta per durare, capace di cambiare la vita di molte generazioni di americani. Sara’ una corsa lunga. Non siamo ancora vicini al traguardo, ma dobbiamo continuare a correre forte. E siete voi a darmi la forza di continuare”.
Intanto, il Los Angeles Times fa sapere che dopo le enormi difficolta’ iniziali, la riforma comincia a funzionare: in ben 14 Stati, circa un terzo della popolazione che voleva partecipare al programma e’ riuscito finalmente a iscriversi online. Segnali positivi. Tuttavia a Washington infuria la battaglia politica: alcuni parlamentari repubblicani fanno sapere che la Casa Bianca e alti dirigenti del ministero della Sanita’ erano al corrente, sin da marzo, circa il forte rischio che il sito della Obamacare andasse incontro a un fallimento. Citano alcune carte fornite loro da alcuni consulenti della McKinsey, assunti dal governo proprio per mettere a punto questo lavoro sulla riforma sanitaria. All’epoca, e cioe’ molti mesi prima delle disfunzioni, avvisarono alti esponenti dell’amministrazione che il sito www.healthcare.gov aveva grossi problemi, invitando i responsabili a ”bloccarlo” entro il 30 aprile per portare le necessarie migliorie. Proposta che nessuno prese nemmeno in esame. Purtroppo per Obama.
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