"Il ministro dell’Interno e i Prefetti hanno fatto un abuso di potere". Lo scrive in in tweet il sindaco di Napoli Luigi de Magistris in riferimento alla decisione del Tar del Lazio sulle trascrizioni dei matrimoni fra persone dello stesso sesso contro cui il ministro Alfano aveva emanato una circolare. "Il Tar – prosegue de Magistris – ci da’ ragione. Renzi 0 – sindaci 1!". Napoli e’ tra le citta’ italiane che ha reso possibile le trascrizioni presso l’ufficio anagrafe.
Il ministro dell’Interno, però, non ci sta: “Il Tar solleva un problema di competenza, dice che non può intervenire il prefetto, ma deve farlo un magistrato. Ma nella sostanza ci dà ragione, in Italia non c’è né il federalismo matrimoniale né il turismo nuziale". Alfano ha detto che è possibile intervenire su questioni come l’accesso all’ospedale per il partner di una unione gay, o la tutela patrimoniale dopo il suo decesso, "se intervenissimo sulle pensioni di reversibilità il tema costerebbe circa 40 miliardi di euro: io non credo che per l’attuale situazione dei conti pubblici italiani questa sia la priorità della priorità", ha detto Alfano, "se ho 40 miliardi è chiaro che abbasso le tasse".
Dunque, le nozze gay celebrate all’estero "non si possono trascrivere, questo dice il Tar del Lazio: e’ vero che l’atto di cancellazione, secondo lo stesso Tar, non lo devono fare i prefetti ma i giudici ma la sostanza rimane ed e’ la terza conferma dopo la Corte di Cassazione e la Corte costituzionale". Secondo il ministro dell’Interno, in materia di unioni civili "altri giudici avevano dato ragione a noi, un Tar ha deciso in modo diverso sulla competenza dando pero’ ragione a noi dal punto di vista giuridico: in ogni caso non e’ il vangelo ma un Tar, ci saranno altri gradi di giudizio e vedremo. Io – ricorda il ministro – ho semplicemente fatto rispettare la legge: c’e’ nel nostro ordinamento il divieto che due persone dello stesso sesso si sposino, se lo fanno all’estero e pretendono poi di trascriverlo in Italia fanno un atto in violazione della legge".
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