Firenze fu la città di Cosimo il Vecchio, Pietro il Gottoso, Lorenzo il Magnifico, Pietro il Fatuo e Lorenzo il Popolano. Oggi, Firenze è la città di Matteo l’Ambizioso. Che il Sindaco del capoluogo toscano Matteo Renzi sia ambizioso è cosa certa e nota a tutti. All’inizio, egli sembrava moderato, contro lo scontro ideologico con il centrodestra e non anti-berlusconiano, tanto che alla sinistra del Partito Democratico tutti lo accusavano di essere di destra. Addirittura, Renzi era andato ad Arcore. Mi ricordo di quando lui diceva: "Io voglio battere Berlusconi politicamente". Con questo atteggiamento voleva attirarsi la simpatia degli elettori moderati non di sinistra. Oggi, in un momento in cui nel Partito Democratico c’è un perenne clima di congresso, Renzi dice che Berlusconi deve dimettersi e mostra tutto il suo anti-berlusconismo, esattamente come lo dicevano e lo mostravano Pier Luigi Bersani e soci. Da uomo di centrodestra, sono rassicurato da queste frasi di Renzi.
Il sindaco, infatti, era ben visto dall’elettorato, anche di centrodestra. Sicuramente, se avesse mantenuto quei toni, sarebbe stato papabile a diventare Presidente del Consiglio. Oggi, invece, lui è tornato pienamente nell’alveo del vecchio centrosinistra anti-berlusconiano. Questo avrà allontanato quegli elettori di centrodestra più volubili e pronti a votarlo.
Come militante del Popolo della Libertà, io trovo queste ultime frasi di Renzi rassicuranti (poiché così facendo non toglierà voti al centrodestra) ma se guardo la politica in generale sono dispiaciuto e vedo uno scenario desolante. In Italia non c’è una sinistra moderata e che sappia andare oltre l’avversione nei confronti del centrodestra. Io non avrei mai votato Matteo Renzi, ma credo che l’Italia abbia bisogno di un centrodestra moderato (che c’è già) e di una sinistra moderata e non fondata sull’ostilità personale, che purtroppo non c’è. Questo è un male per tutta la politica.
Come ho già detto, Renzi è molto ambizioso. In politica, un po’ di ambizione non guasta. Anzi, serve. Un politico senza ambizione è come un cuoco che non ama cucinare: non fa molta strada e fa danni. Un cuoco che non ama la cucina manda in malora il suo ristorante. Un politico senza ambizioni non propone nulla e manda in malora l’attività che amministra. Però, se si eccede nell’ambizione si rischia di fare male agli altri e a se stessi. Matteo Renzi è al limite. Questo suo apparire moderato in alcuni momenti e giustizialista in altri (per avere il consenso di tutti) potrebbe renderlo antipatico. L’ambiguità si paga e vale il classico detto popolare che recita: "Chi troppo vuole nulla stringe!". Inoltre, quando si è troppo ambiziosi si rischia di perdere l’obiettivo primario della politica, ossia il bene di tutti, a vantaggio del proprio interesse.
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