"Ci vorra’ la ruspa in certi casi, ma mostreremo la capacita’ di autorigenerarsi". Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera Matteo Orfini, presidente del Pd e neo commissario del partito a Roma. "Telefoniamo agli ottomila tesserati romani, uno per uno, per scoprire se sono iscritti veri o figli di pacchetti di voti utili per le primarie – spiega Orfini -. Poi, verifichiamo lo stato di salute degli oltre cento circoli. Affrontano i problemi del territorio? Discutono? E chi paga l’affitto? Se paga un parlamentare o un consigliere regionale c’e’ il rischio che sia un feudo privato. Avocheremo alla Federazione romana tutti i contratti d’affitto".
Secondo il commissario del Pd romano "i gruppi dirigenti, chiusi in correnti, hanno preso in ostaggio il partito. Se pensi allo scontro di potere interno, ti distrai dai problemi della citta’ e ritieni che qualsiasi alleanza sia utile a quello scontro. Uccideremo le correnti non riconoscendole piu’. Agendo sui meccanismi di appartenenza, rompendo le filiere che vanno da consigliere municipale a deputato". Inoltre "per le primarie ci vorranno regole piu’ chiare. Le preferenze in alcune realta’ amministrative, come Roma e Venezia, possono alimentare infiltrazioni criminali. Meglio i collegi uninominali".
Orfini spiega che il suo lavoro da commissario durera’ "a lungo. Segnalo pero’ che nessun altro partito e’ intervenuto nella vicenda come noi – aggiunge -. Il centrodestra non fa nulla, nonostante sia il principale protagonista di ‘Mafia capitale’. La Lega di Salvini a Roma e’ rappresentata da ex uomini chiave di Alemanno".
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