Enrico Letta contro gli antieuropeisti: nel giorno dello sciopero dei forconi, dopo le parole di fuoco di Beppe Grillo e Silvio Berlusconi, il presidente del Consiglio ha criticato la ”pura miopia” di chi guarda solo alle differenze e su questo puo’ forse vincere le elezioni per una volta ma ”costruisce solo macerie”. Lo ha fatto a Milano, al secondo appuntamento del progetto ‘New Narrative for Europe’, con a fianco il presidente della commissione Europea Jose’ Manuel Barroso, dicendo che ”se l’Europa si ferma nei prossimi anni, non riusciremo a tenere le conquiste che abbiamo ottenuto: andiamo indietro”.
”Fermarsi a guardare la pagliuzza della differenza fra noi e tedeschi, fra francesi e inglesi fra portoghesi e sloveni rispetto alla grandezza della sfida globale – ha avvertito – e’ pura miopia. Puo’ servire a vincere una singola campagna elettorale sfruttando la fatica sociale che c’e’ in Europa ma alla fine costruira’ soltanto macerie”.
Su questo e’ d’accordo anche Barroso, preoccupato da xenofobia e razzismo, tanto che ha rivolto un appello agli intellettuali (visto che ”cultura e scienza hanno piu’ credibilita’ dei politici”) chiedendo loro di ”non cedere al disfattismo per combattere il populismo”. Anche Letta e’ convinto che con la crisi si sono ripresentati ”nazionalismi e sciovinismi legati a dove viviamo” che il premier ha liquidato come ”stupidaggini”. Elementi da combattere ”mettendoci la faccia”. E il primo appuntamento da affrontare per farlo saranno le elezioni europee di maggio.
”Bisogna dire ai cittadini – ha sottolineato – che l’Europa e’ utile per la nostra vita”. Un esempio? La decisione di togliere il roaming presa nel vertice Ue a fine ottobre per rendere le comunicazioni con il cellulare all’estero meno costose. Una cosa positiva ma di questo, ha raccontato il presidente del Consiglio, ”non e’ fregato niente a nessuno, ne’ ai media ne’ all’opinione pubblica. Di quel vertice ci si e’ appassionati al tema del telefonino della Merkel che era ascoltato dagli americani, forse”. Invece ”chi butta benzina sul fuoco delle cose che non vanno in Europa trova favore”.
Secondo Letta a questa situazione bisogna reagire, bisogna ”ricostruire il sogno europeo” che dieci anni fa era quello di arrivare all’Unione monetaria. L’euro e’ ormai realta’ e adesso l’obiettivo dovrebbe essere quello di arrivare a un’unione politica, fiscale, economica e bancaria. ”Entro dieci anni – e’ convinto – le 4 unioni devono essere raggiunte”. D’altronde ”il mondo e’ completamente cambiato – ha proseguito -. Si sono affacciati nel mondo, nei centri decisionali, nuovi Paesi che sono il doppio dell’Europa e che prima non erano seduti al tavolo delle decisioni”. Per questo, ”nei prossimi dieci anni – ha concluso – l’Europa deve capire se essere decisiva e influente o divisa e ininfluente”.
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