"Il Pd deve mettersi d’accordo con se stesso soprattutto su un punto: serve una legge elettorale transitoria o siamo disposti a correre il rischio di tornare al voto con il Porcellum? Questo è il vero nodo che dobbiamo sciogliere. Tutto il resto, a partire dalla falsa distinzione tra chi vuole salvare il bipolarismo e chi invece vorrebbe tornare al proporzionale, è una sciocchezza. O peggio, strumentalizzazioni di chi pensa di utilizzare questo tema per fare delle scorribande congressuali". Così Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, interviene in una intervista all’Unità sulle polemiche nel Pd sulla legge elettorale mosse in particolare dal fronte renziano.
"Nel Pd non ci sono tifosi del maggioritario e del proporzionale – afferma -. Siamo tutti per il doppio turno, dunque tutti per il maggioritario e per il bipolarismo. Il primo giorno di legislatura ho ripresentato quel modello in Senato, e poi un Mattarellum corretto come legge transitoria". In Senato "c’è uno schema di punti, non una bozza. Stiamo lavorando su una legge transitoria, come più volte richiesto dal presidente Letta nelle sue dichiarazioni programmatiche e sollecitati anche dagli appelli del Quirinale. E per venire a noi anche la Direzione del Pd si è espressa positivamente su questo. Ci sono alcuni punti condivisi, come la scelta dei parlamentari da parte dei cittadini. Poi c’è il tema della governabilità, che noi vogliamo risolvere con il doppio turno di coalizione, e cioè il ballottaggio tra le prime due forze. Ma su questo punto finora c’è stata l’adesione solo di Scelta civica, mentre il Pdl ha respinto qualunque ipotesi di doppio turno. A questo punto il Pd deve decidere: vogliamo comunque cambiare il Porcellum o ci prendiamo il rischio di rivotare con questa legge se si dovesse tornare alle urne prima della scadenza e prima che finisca il percorso complessivo delle riforme istituzionali?".
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