Da tempo tra le mie preoccupazioni relative al nostro Paese e alla città in cui vivo, Parma, considero il commercio cinese tra gli elementi destabilizzatori della nostra economia. Lasciamo per oggi da parte il discorso in sospeso che riguarda i centri massaggi, sì, quelli dove non fanno solo massaggi e che crescono come i funghi per merito delle licenze rilasciate dai nostri Comuni e non solo. Questa sera sono entrato per la prima volta in un paio di superstore cinesi, per curiosare. Uno in particolare è ampio migliaia e migliaia di metri quadrati, tutti densi di scaffali colmi di prodotti di ogni genere. Lì dentro ci sono milioni di euro di valore. Ho chiesto il prezzo di un articolo e un cinese mi ha mugugnato qualche incomprensibile parola, senza salutarmi né rispettarmi come un cliente che entra in qualsiasi negozio. Non sapeva il prezzo e ha chiamato un altro cinese. Insieme hanno parlato nella loro lingua senza nemmeno considerarmi o chiedermi di attendere. Io ho girato i tacchi e me ne sono andato. Non avrei comunque acquistato nulla, perché io i miei soldi ai cinesi non li do. Razzismo? No, ho le mie ragioni. Ho qui, calde calde, alcune semplici dirette domande da rivolgere alle nostre Autorità cittadine (non serve dire quali autorità, loro lo sanno bene).
I dipendenti, numerosi, che sono impiegati in queste attività, sono regolarmente assunti con un contratto nazionale italiano? Queste società pagano tutti i contributi, gli F24, l’Inail, l’Iva, l’acconto Iva, le tredicesime, ecc.? La complessa legge sulla sicurezza è rispettata in questi enormi ambienti? I titolari hanno frequentato i corsi sull’antincendio e quelli del RSPP ? Hanno un RLS? I prodotti venduti sono muniti di scheda tecnica e hanno un’approvazione del governo italiano? Hanno un registro di carico-scarico con un inventario di magazzino con tutte le bolle e le fatture della merce venduta? Costoro compilano gli studi di settore? E come fanno se nemmeno io che vivo in Italia da mezzo secolo non ci capisco nulla? Gli addetti sono tutti regolari e nessuno è clandestino? Pagano i bollettini dell’inps trimestrali i titolari del negozio? Dove vivono e quanto guadagnano tutti i lavoratori? In banca hanno dei fidi o possedevano milioni di euro in contanti? E se possedevano milioni di euro in contanti, da dove provengono?
Troppe domande? No. A me e alla mia società ne vengono rivolte molte di più, molte di più, ed io sono obbligato da sempre a rispondere, talvolta per iscritto, e se qualcosa non è chiaro al nostro Stato ladro, sono grane o sanzioni. Nella mia posizione, ci sono migliaia di miei concittadini e milioni di miei connazionali, i quali desiderano sapere se questi personaggi rispettano le leggi come noi o se hanno un trattamento particolare. Sono miliardi e miliardi gli euro “sballottati” da cinesi e credo che il nostro governo dovrebbe preoccuparsi maggiormente. Per governo intendo anche quello locale. Siamo a tutt’orecchi ad ascoltare la replica di chi ha notizie in merito.
Discussione su questo articolo