Tanti gli impegni presi e mantenuti dall’Italia in Libia. Fra i più significativi, come ha sottolineato il ministro degli Esteri Franco Frattini, la riapertura dell’Ambasciata a Tripoli, che sarà guidata dall’ambasciatore Giuseppe Maria Buccino Grimaldi, lo scongelamento di fondi libici bloccati, una strada che per prima l’Italia ha indicato come praticabile nell’immediato in aiuto della popolazione civile e per la ricostruzione del Paese nordafricano. E poi l’istituzione di un Comitato di Coordinamento italo-libico, presieduto dal titolare della Farnesina, con l’obiettivo di definire le linee di azione per la piena ripresa della collaborazione bilaterale, anche in vista della riattivazione, non appena ve ne saranno le condizioni, del Trattato italo-libico di Amicia, Partenariato e Cooperazione e di tutti gli organismi da esso contemplati; le iniziative della Cooperazione, la partecipazione, a comando Nato, alla missione militare in ottemperanza di risoluzioni dell’Onu.
Silvio Berlusconi, al comitato ristretto di Parigi, è stato chiaro: "Stiamo accogliendo profughi libici, abbiamo riaperto l’ambasciata a Tripoli, scongelato 500 milioni di beni" a disposizione del Cnt, "abbiamo chiesto all’Onu di scongelare 2,5 miliardi di euro e abbiamo chiesto di riaprire il Greenstream, il gasdotto che fornisce gas a tutta l’Europa".
"Stiamo consegnando gas e benzina alla popolazione libica", ha aggiunto il presidente del Consiglio, "e, se richiesto, metteremo a disposizioni istruttori e polizia. In più abbiamo dato la disponibilità di motovedette per la sicurezza delle coste. Dobbiamo continuare nel supporto a difesa della popolazione civile finché il territorio non sarà stato liberato".
L’Italia "continuerà" a permettere l’uso "delle sue sette basi per le operazioni della Nato", ha confermato il Cavaliere.
Nel corso della riunione è intervenuto anche il presidente del Cnt, Mustafa Abdel Jalil, che ha ringraziato l’Italia e gli altri Paesi della coalizione per l’impegno in Libia a sostegno delle popolazioni. Jalil avrebbe sottolineato che "se non fossero scongelati beni libici sarebbe un serio problema per il Paese".
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