In occasione dell’incontro con i membri della Defensoría del Pueblo di Buenos Aires dello scorso 5 dicembre, il Senatore Claudio Zin (MAIE), Vicepresidente del Gruppo per le Autonomie e del Comitato per le questioni degli Italiani all’estero del Senato, è intervenuto nuovamente sulla questione della pesificazione asimmetrica, che affligge i connazionali titolari di pensione INPS residenti in Argentina.
I nostri pensionati, già in condizioni di indigenza, sono ridotti in miseria a causa dell’inflessibilità della politica monetaria argentina che paga dal 2011 le pensioni italiane in pesos a un tasso di cambio pari al 40% in meno del prezzo reale di mercato.
"Sono circa 33.000 i pensionati italiani residenti in Argentina che, tolte le commissioni bancarie e il cambio ufficiale imposto, percepiscono una pensione media di circa 356 € al mese. E non si tratta di "fuga dei capitali", piuttosto della loro ritenuta indebita da parte della Banca Centrale Argentina", afferma il Senatore.
Dopo aver ricordato i numerosi tentativi fatti sinora per chiedere un maggior interessamento delle istituzioni, argentine ed italiane e, da ultimo, anche quello di Papa Francesco, il Senatore ha indicato due circostanze che potrebbero aprire una breccia nell’attuale panorama delle pensioni italiane pesificate asimmetricamente, nella direzione del riconoscimento di un’indiscutibile violazione dei diritti dei pensionati italiani residenti in Argentina.
La prima consiste in un caso inedito ma destinato a fare giurisprudenza: per la prima volta la Corte di Appello argentina ha dichiarato competente il giudice federale Alfredo Lopez della 4° Corte di Mar del Plata ad accogliere un ricorso che ascrive formalmente ai funzionari del Governo argentino la responsabilità del danno recato dalla pesificazione asimmetrica della pensione della ricorrente e che indica i reati di abuso di potere e violazione dei diritti della persona quali termini per presentare il ricorso in cassazione.
La seconda riguarda invece l’iniziativa del Dott. Eugenio Semino, Difensore civico competente della sezione assistenza agli anziani della Città di Buenos Aires, che, sulla spinta del caso sopraindicato, ha presentato ben 11 ricorsi dello stesso tipo presso i tribunali federali competenti.
Conclude il Senatore "Indubbiamente, entrambi i casi rappresentano un forte segnale di cambiamento e non riconoscere ciò significherebbe sprecare una grande occasione per trovare una soluzione civile, politica e giuridica che consenta ai pensionati italiani residenti in Argentina di essere garantiti nei loro diritti".
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