La politica italiana è in pieno movimento, in questa estate 2015. Il Partito Democratico, ormai è chiaro ai più, ha perso la propria natura di partito di sinistra. Con Matteo Renzi al timone, il Pd è diventato piano piano un partito di centro, che non ha paura di criticare i sindacati e di fare a cazzotti con la CGIL di Susanna Camusso; un partito che guarda agli interessi delle imprese e non solo degli operai; un Pd che è disposto a perdere la propria sinistra pur di portare avanti le idee in cui crede, idee, valori e proposte che in parte, storicamente, appartengono proprio al mondo del centrodestra.
Insomma, Matteo Renzi non è un uomo di sinistra, su ItaliaChiamaItalia lo abbiamo scritto tante volte, fin da tempi non sospetti. E l’atteggiamento di Renzi, non il classico comunista, ha convinto tanti altri politici, tanti parlamentari, da sempre di sinistra sinistra e antiberlusconiani con la schiuma alla bocca, a smussare gli angoli e a cambiare tono rispetto a Silvio e al centrodestra italiano.
Il Pd non è più il partito di Bersani, Cuperlo, Bindi. No. Il Pd non è più il partito comunista dei tempi passati. Tanto è vero che gli esponenti di sinistra, quella vera, quella della linea dura, hanno già abbandonato la nave e si preparano a dar vita a una nuova formazione politica "per non morire democristiani" dicono. Ma forse solo per non morire.
In tutto questo, il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano si prepara a una alleanza con il Pd di Renzi anche alle prossime sfide elettorali (sono già al governo insieme). Denis Verdini – ex coordinatore PdL – abbandona Forza Italia e crea nuovi gruppi parlamentari per sostenere l’attuale esecutivo guidato dall’ex sindaco di Firenze. Pierferdinando Casini, storico leader centrista, dice chiaramente che non c’è alternativa a Renzi. Gli dà ragione Manuela Repetti, ex senatrice azzurra, compagna di Sandro Bondi: nelle scorse settimane entrambi hanno lasciato Silvio Berlusconi al proprio destino. Azzollini, senatore Ncd, viene salvato in Senato dal Pd: evidente, anche su questo, il patto Renzi-Alfano.
Si prepara a nascere il partito della Nazione. Senza un colpo di reni, uno scatto in avanti, il centrodestra (ormai rappresentato solo da Salvini, con un Berlusconi appiattito sulla Lega) è destinato a perdere ancora. E ancora. E ancora.
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