C’e’ anche un ottimistico striscione ‘Tosi premier’ – nella fretta qualcuno ha confuso, dice lui, "volevano scrivere ‘presidente’" – nell’auditorium della Fiera di Verona che oggi ha ospitato il lancio ufficiale della campagna da candidato governatore dell’ex segretario della Liga. "Quando il gioco si fa duro i ‘duri’ incominciano a giocare" dice un sostenitore di Tosi, rubando la frase ai ‘Blues Brothers’, appena dal palco il sindaco annuncia la sua candidatura.
L’Adige per i suoi ‘fedelissimi’ e’ come il Rubicone, ed anche per Tosi adesso ‘il dado e’ tratto’. Il sindaco ‘ribelle’ ha parlato per mezz’ora ai 6-700 sostenitori accorsi in Fiera, risoluto, senza fronzoli, forte di un’esperienza di amministratore a Verona che ne ha fatto uno dei sindaci piu’ conosciuti e apprezzati nel Paese. Sala gremita, molti in piedi, tanti con le coccarde e le gerbere gialle che sono il richiamo cromatico alla Fondazione ‘Ricostruiamo il Paese’, casus belli della sua ‘cacciata’ dalla Lega e vero motore adesso della sfida elettorale nelle regionali.
Ci sono i pasdaran ‘tosiani’, i leghisti che hanno seguito Flavio, ma anche qualche curioso, gente che non ha tessere di partito ma ha sempre votato centrodestra.
Su quel giallo che campeggio un po’ ovunque, Tosi spiega: "non so se sara’ il nostro colore. Era quello che ha contraddistinto la presentazione della Fondazione a Mantova e lo hanno fatto proprio". Sceso dal palco fa fatica ad uscire dalla sala Tosi, fermato di continuo da chi gli vuol stringere la mano, dare un abbraccio, una pacca sulle spalle, incoraggiandolo: "ce la faremo", "forza Flavio".
Un ondata di affetto, oltre che di sostegno politico, che ha fatto emozionare Tosi anche quand’era sul palco, dopo le prime parole, ricordando i "25 di storia e di affetti in Lega, una famiglia…". Il ‘ribelle’ si commuove, interrompe per pochi secondi il discorso, poi prosegue nelle ragioni della sua discesa in campo da "uomo libero".
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