Bandiera, patria, immigrati, nazione: sterza tutto a destra il presidente uscente della Francia, Nicolas Sarkozy, che nella speranza di rimontare la china rispetto allo sfidante socialista nel ballottaggio del 6 maggio guarda al ghiotto bottino elettorale di Marine Le Pen. Mentre l’Ump, il suo partito, prepara una campagna elettorale sfrenata, scommettendo sull’onnipresenza mediatica di Sarkozy, che nei prossimi giorni moltiplichera’ i suoi interventi.
"C’e’ una cosa che è piú grande di noi, che si chiama patria, che si chiama Francia", ha detto Sarkozy nel corso di un comizio a Tours, usando lo stesso vocabolario di Marine Le Pen, in un discorso molto duro, nella sostanza e nei toni. "Le frontiere servono a proteggere. I grandi Paesi che hanno successo sono quelli che hanno creduto nella Nazione e che fanno rispettare la propria identità nazionale". Proprio come il Fronte Nazionale, il presidente uscente attacca l’Europa, che non e’ stata in grado di gestire i flussi migratori e le frontiere. ‘L’Europa che non regola i suoi flussi migratori, che non difende le sue frontiere, che apre il suo mercato senza una contropartita, e’ finita!’. E ancora: "I francesi non vogliono un’Europa colabrodo, incluso i piú europeisti tra noi".
Nel primo turno di ieri – che definisce un ‘voto di crisi’ – Sarkozy ha raccolto il 27,18%, contro il 28,63% di Hollande, il favorito nei sondaggi, che gia’ puo’ contare sul sostegno di altri due sfidanti del primo turno, il candidato del Front de Gauche, Jean-Luc Melenchon (11,11%), e la candidata dei Verdi, Eva Joly (2,31%). Mentre il centristra Francois Bayrou ha ottenuto un risultato modesto, fermandosi al 9,1%. In questo contesto, il risultato shock di Marine Le Pen ha indotto il presidente ad intercettare i suoi voti. "I francesi ci chiedono di capire le loro sofferenze e di fare degli sforzi per cercare di risolverle", ha proseguito Sarkozy, dicendo di aver ‘sentito’ il messaggio degli elettori del Fn. "Non prendo questo voto alla leggera". "Domenica i francesi ci hanno detto che non vogliono piú una globalizzazione senza regole. Dobbiamo tenerne conto".
Secondo i sondaggi, il 66% degli elettori di Marine Le Pen dice di essere pronto a scegliere Sarkozy al secondo turno. Ma per il politologo Pascal Perrineau, egli avrebbe bisogno di almeno l’80% di quei voti. Da parte sua, anche Hollande non disdegna gli elettori del Fronte Nazionale, che cerca di trascinare anch’egli nel suo campo. ‘Ci sono degli elettori che hanno potuto scegliere quel voto (per la Le Pen) a causa della rabbia. E’ loro che voglio sentire’, ha detto il candidato socialista, che oggi ha ripreso la campagna elettorale a Quimpiert e Lorient. Ritenuto ‘preoccupante’ dall’Europa, lo score di Marine Le Pen, che non dovrebbe dare indicazioni di voto al secondo turno, pone i suoi elettori in posizione di arbitro. Il Fronte Nazionale intende massimizzare il suo successo con l’obiettivo delle elezioni legislative del 10 e 17 giugno. ‘E’ solo l’inizio’, ha detto questa sera al tg delle 20 la Le Pen, spiegando che ‘amare la nazione non e’ solo uno slogan di campagna elettorale’.
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