Finisce l’incubo, dopo quattro mesi in mano ai rapitori. La petroliera Enrico Ievoli e’ tornata in liberta’ e i 18 uomini dell’equipaggio, tra i quali 6 italiani, possono finalmente tornare a casa. Tutti in buone condizioni, compatibilmente con quattro mesi di sequestro. ‘E’ tutto sotto controllo – ha assicurato il comandante Agostino Musumeci – L’equipaggio sta benissimo’. E la nave e’ gia’ in viaggio, scortata da una fregata della Marina militare.
A dare la notizia del rilascio e’ stato il Ministro degli Esteri Giulio Terzi, da Giacarta, dopo aver parlato con i familiari, esprimendo "grande soddisfazione per un esito positivo perseguito con tenacia, determinazione, e altissima professionalità da tutti i soggetti istituzionali coinvolti, ai quali va la mia piú sentita riconoscenza". Dietro la liberazione della Enrico Ievoli, ha assicurato il Ministro, c’e’ un intenso lavoro diplomatico, mai interrotto per quattro mesi, ‘svolto anche nei confronti delle autorita’ somale alle quali e’ stato da parte italiana richiesto il massimo impegno affinche’ i nostri connazionali potessero tornare sani e salvi a casa’. Obiettivo raggiunto. E solo attraverso il lavoro diplomatico, ha assicurato l’armatore. "Non c’e’ stato alcun riscatto – ha detto – Queste cose vengono regolate attraverso canali particolari che sono quelli della diplomazia, della Farnesina ci sono situazioni previste dal codice della navigazione, nell’interesse delle parti coinvolte, per portare avanti la trattativa. Ripeto, abbiamo agito seguendo canali legali". Il plauso alla diplomazia italiana arriva anche dai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, che hanno espresso il loro ‘sollievo’ per il rilascio della petroliera.
Ma dopo quattro lunghi mesi di attesa, ad esplodere e’ stata soprattutto la gioia dei parenti. Che sono riusciti a parlare con i marinai a bordo della Ievoli. "Piango di gioia – ha detto la moglie del comandante Rita Gianfriddo – Non ho dormito per quattro mesi, ho sempre avuto paura. Prima era come avere un morto in casa, ora non c’e piú, è resuscitato". Anche se non mancano i timori per il tragitto che la nave deve compiere per giungere in Italia. "Ho parlato con mio marito poco fa – ha aggiunto – e mi ha detto che sono scortati dai militari perch‚ c’‚ il rischio che ci possano essere altri abbordaggi. Ora sono in navigazione verso il Canale di Suez. Felice per ‘l’incubo finito’ anche la mamma di Valentino Longo, marinaio di 29 anni che si doveva sposare a luglio e ora finalmente potra’ celebrare le nozze.
Ora l’Enrico Ievoli e’ in viaggio, dopo che gli uomini della Marina militare italiana sono saliti a bordo della petroliera per metterla in sicurezza e verificare le condizioni dell’equipaggio. Il team e’ rimasto a bordo, mentre la fregata Scirocco sta scortando la Ievoli, che, secondo quanto detto dai marinai ai parenti, potrebbe arrivare in Italia per il primo maggio.
Con la liberazione dei sei marinai italiani della Ievoli, dopo quella, appena una settimana fa, della turista fiorentina Maria Sandra Mariani e il 25 marzo scorso di Claudio Colangelo, sono ora due gli italiani ancora nelle mani di sequestratori. Si tratta della cooperante di Rossella Urru, rapita nel sud dell’Algeria in ottobre e del volontario Giovanni Lo Porto che lo scorso 19 gennaio venne catturato con un collega tedesco in Pakistan nella località di Multan (Punjab). E c’e’ poi la vicenda dei maro’ italiani detenuti in India, alla quale ha fatto riferimento oggi il sottosegretario agli esteri Staffan De Mistura, ricordando ‘agli amici di New Dehli’ il lavoro diplomatico fatto dall’Italia per la liberazione di tutto l’equipaggio della Ievoli, compresi i sette marinai indiani.
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