Continua il botta e risposta a distanza tra Stefano Parisi, incaricato da Silvio Berlusconi di risollevare le sorti di Forza Italia e di tutto il centrodestra, e il senatore Antonio Razzi.
Tutto nasce dalla partecipazione di Razzi alla kermesse di Milano organizzata dall’ex ad di Fastweb: “Io non l’ho invitato, il senatore è un esibizionista”. La replica di Razzi, molto dura, non si è fatta attendere, e ancora oggi Antonio rincara la dose. "Cosa è successo con Parisi? Non lo so, c’è stato qualcosa che almeno nello stile di Forza Italia non si è mai visto. Si vede che Parisi non ha appreso lo stile di Forza Italia”, commenta l’abruzzese a Radio Cusano Campus.
PARISI E RAZZI SI SCANNANO A PAROLE, ECCO PERCHE’
Secondo il senatore Parisi “dovrebbe andare in Corea del Nord per imparare lo stile di comunicazione con le persone comuni, perché lì parlerebbe con le persone comuni e non i manager. Noi siamo lavoratori, Parisi deve saper parlare ai lavoratori che poi, eventualmente, lo voteranno. Se uno si crede superiore a tutti già dall’inizio, parte male, così non va bene. Bisogna stare con i piedi per terra. Forse mi teme, ma io non voglio rubare il posto a nessuno, non voglio fare il leader di nessuno, non sono nemmeno leader di me stesso, visto che a casa mia comanda mia moglie. Uno che è stato un manager, non può perdersi così in un bicchier d’acqua. Non è da grande leader".
Razzi ribadisce di aver ricevuto un invito da Parisi per partecipare alla sua convention: "Io l’invito l’ho ricevuto, è pubblico. Se non ricevo un invito, voglio farlo sapere a tutti, non vado nemmeno a casa di mia sorella. Io se non mi invita mia sorella manco ci vado. Sono fatto così, ho una testa un po’ particolare. Io ho una grande educazione, posso anche insegnarla a qualcuno che magari non ce l’ha. Non so se Parisi non abbia educazione, ma io su questo sono pronto a fare scuola a tutti. Il comportamento di Parisi, che io nemmeno conosco, è inqualificabile. Io personalmente non ho nulla contro nessuno, non ho niente da perdere né da guadagnare”.
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