"L’obiettivo è portare decine di migliaia di imprenditori in piazza del Popolo il 18 febbraio per rivendicare una svolta della politica economica nazionale. È la prima volta nella storia della Repubblica quindi sarà un evento storico: Piazza del popolo sarà stracolma di imprenditori". Con queste parole Marco Venturi, presidente di Rete imprese Italia, l’associazione imprenditoriale che comprende Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, ha spiegato le ragioni della manifestazione del 18 febbraio prossimo in piazza del Popolo.
Secondo gli organizzatori sono già stati prenotati 400 pullman, 7000 posti treno, 2000 mila posti aerei "e di giorno in giorno i numeri stanno aumentando". Tra i dati ricordati oggi quelli che riguardano la ricchezza prodotta dal Paese, con il Pil diminuito del 9%. Gli imprenditori puntano il dito anche contro una pressione fiscale arrivata al 66% sulle imprese.
"Questa manifestazione è un giro di boa, dopo cinque anni di difficoltà in cui abbiamo avuto una pazienza enorme credo il limite sia giunto – ha spiegato il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti -. Vorremmo avere una legittimazione da parte della politica visto che noi siamo qui, le tasse non le paghiamo in Olanda". Tra le richieste delle imprese, oltre ad una riforma degli assetti istituzionali, una riforma fiscale che destini le risorse derivanti dalla lotta all’evasione e dalla spending review alla riduzione in primo luogo dell’Irpef. E poi: attuazione della delega fiscale, innalzamento della franchigia Irap, niente Imu per immobili strumentali, nuovo sistema tariffario per i rifiuti, semplificazioni e sblocco del credito alle imprese. "I segnali che arrivano dall’economia sono troppo deboli, tocca a noi farli diventare segnali di ripresa effettiva ma serve una svolta e serve adesso perché altri Paesi stanno tornando a crescere – ha concluso Venturi -. Vogliamo risposte chiare e concrete. Noi saremo propositivi come lo siamo sempre stati ma se non otterremo risposte torneremo in piazza".
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