“Il re è nudo!!”. Così Francesco Patamia rivolge un monito a Giuseppe Conte invitandolo a dare spiegazioni riguardo alla gestione fallimentare dell’emergenza COVID19 e all’incoerenza della sospensione del pagamento delle tasse fino al 31 maggio.
“Il Presidente del Consiglio dei Ministri è colposamente responsabile del climax che la malattia ha avuto in questi mesi e delle vittime che essa ha mietuto” afferma con vigore il Vice Presidente del Movimento delle Libertà.
“A smascherare l’inerzia e la lentezza nella gestione di questa crisi mondiale la delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 “Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili” pubblicata sulla G.U. Serie Generale Anno 161 N. 26 dell’1 febbraio 2020. È evidente che il Governo fosse a conoscenza dell’allarme di emergenza internazionale per la salute pubblica diramato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità già il 30 gennaio 2020. Non solo. Anche il Ministro della Salute Speranza ne riconosceva l’“attuale diffusa situazione di crisi internazionale””.
“Gli interrogativi sono molteplici. Perché dunque attendere fino al 10 marzo per ordinare il lockdown? Perché la sinistra, anch’essa al Governo, si è permessa di diffondere l’idea rassicurante che questo virus fosse “poco più grave di un’influenza”? In un mese e dieci giorni, gli italiani hanno lavorato e viaggiato, continuando a vivere la quotidiana routine in un arrestabile effetto domino contagiandosi tra di loro. I numeri non mentono”.
“Il 31 gennaio il numero dei contagi era di 10.000 unità e il numero dei soggetti deceduti appena 213. I dati di ieri 23 marzo alle 18 sono spaventosamente più elevati ed allarmanti: 50.418 contagi e 6.077 deceduti. A cosa è valso sospendere i voli da e per la Cina quando il virus era già a casa nostra?”.
“No signori miei, Conte non è Churchill. Non è il grande statista che salva l’Italia, ma un uomo che ha sottovalutato la situazione e deve prendersi la responsabilità politica delle conseguenze catastrofiche della propria inerzia. Mi aspetto – continua Patamia – che il Presidente del Consiglio dei Ministri spieghi altresì agli italiani e alle italiane la ratio della sospensione del pagamento dei tributi fino al 31 maggio 2020. Lo stato di emergenza ha infatti durata possibile fino al 31 luglio, sicché ci si aspetta che tutte le attività produttive e imprenditoriali siano incapaci di produrre sufficiente reddito fino a tale data. Una cosa è certa: urge una spiegazione hic et nunc!”.
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