Per il giovane ufficiale John Dumbar amico dei pellerossa, ovvero per l’attore Kevin Costner, protagonista e esordiente alla regia di ‘Balla coi lupi’ (premiato nel 1991 con ben sette Oscar) arrivano i 60. Faccia da bravo ragazzo e fautore del ritorno del western a Hollywood, se si guardano le sue origini si scopre che il nome originario della sua famiglia e’ Koster, lo stesso del generale Custer, ma anche che il bisnonno tedesco lo trasforma in Costner dopo aver sposato un’indiana Cherokee.
Dunque vero sangue indiano nelle vene per l’attore che nasce a Lynwood, in California, il 18 gennaio 1955, figlio di un’assistente sociale e di un operaio della Edison. In giovinezza scrive poesie e canta nel coro della chiesa Battista, ma soprattutto e’ un talento nel basket come nel football e nel baseball.
Dopo il diploma si iscrive all’Universita’ della California laureandosi nel 1978 in economia e commercio. Ma gia’ durante gli anni dell’universita’ prende lezioni di recitazione. Fatale per lui l’incontro con Richard Burton durante un volo verso il Messico. Burton lo spinge a dedicarsi completamente alla carriera di attore. Cosi’ Costner si trasferisce a Los Angeles con la giovane moglie Cindy Silva conosciuta al college (avra’ da lei tre figli: Joe, Annie e Lily). Per vivere fa un po’ di tutto: da camionista e guida dei tour alle ville dei divi fino a diventare attrezzista ai Raleigh Movie Studios.
Nel 1981 esordisce finalmente con un film che uscira’ solo cinque anni dopo, INDIZIATO D’ASSASSINIO di Howard Heard. E infila poi tutta una serie di ruoli secondari fino al 1985, quando ha un ruolo da protagonista in FANDANGO di Kevin Reynolds e in SILVERADO di Lawrence Kasdan. Per un singolare destino i suoi primi ruoli finiscono in gran parte tagliati in fase di montaggio. Succede per la breve scena di FRANCES e per quella di UN SOGNO LUNGO UN GIORNO, fino al ‘taglio’ piu’ doloroso: quello del personaggio di Alex ne IL GRANDE FREDDO di Kasdan, che nel montaggio finale si riduce ad un’unica inquadratura, un primo piano dei piedi.
Paragonato a personaggi positivi come Gary Cooper e James Stewart, nel 1987, e’ l’incorruttibile agente federale Eliot ne GLI INTOCCABILI di Brian De Palma, a fianco di Sean Connery e Robert De Niro. Arrivano poi due film dedicati al baseball, BILL DURHAM nel 1988 e L’UOMO DEI SOGNI nel 1989, poi per lui un anno molto positivo: il 1990.
Costner fonda in quell’anno la sua casa di produzione, la Tig Productions (lo stesso nome della tribu’ Cherokee Tig a cui apparteneva la bisnonna) e fa la sua prima esperienza da regista con un film cult come BALLA COI LUPI. Sull’onda del successo Costner sara’ poi il protagonista di ROBIN HOOD – PRINCIPE DEI LADRI ed e’ nel cast di JFK – UN CASO ANCORA APERTO di Oliver Stone, in cui veste i panni del procuratore Jim Garrison.
Ci saranno poi GUARDIA DEL CORPO (1992) e UN MONDO PERFETTO (1993) e subito dopo, con l’intento di misurarsi ancora con un kolossal, nel tentativo di ripetere il successo di BALLA COI LUPI, mette in opere due lungometraggi fallimentari per qualita’ e incassi: WATERLWORLD (1995), da lui prodotto e diretto da Kevin Reynolds, e L’UOMO DEL GIORNO DOPO (1997), di cui cura anche la regia. Arriva anche la crisi matrimoniale. Divorzia, dopo sedici anni di matrimonio, dalla moglie Cindy.
Ci sono poi LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO (1999) e GIOCO D’AMORE e nel 2002 e’ protagonista de IL SEGNO DELLA LIBELLULA. Nel 2003 arriva TERRA DI CONFINE, ancora un western da lui prodotto e interpretato.
In questa occasione, rivelando la sua anima di cowboy, sottolinea: "Amo i western perche’ ci fanno chiedere se siamo coraggiosi, come ci comporteremmo di fronte a certe situazioni in cui c’e’ ingiustizia".
Nel 2004 si risposa dopo sette anni con una sua amica di origine tedesca, Christine Baumgaertner (30 anni). Per la mega festa nuziale, durata quattro giorni nel suo ranch a Aspen (Colorado), la star di Hollywood sceglie, neanche a dirlo, lo stile country.
Negli ultimi anni l’attore si e’ sempre di piu’ impegnato con la sua Kevin Costner and Modern West a suonare la sua chitarra acustica in giro per il mondo (concerti anche in Italia, da Milano a Roma). E anche i suoi ruoli cambiano con l’eta’. In 3 DAYS TO KILL diretto da McG e scritto da Luc Besson e’ un agente Cia colpito da una malattia incurabile, mentre l’anno scorso al Festival di Roma veste panni di un nonno legato alla sua nipotina di colore in BLACK AND WHITE di Mike Binder. Un film che lui stesso ha definito "un messaggio contro il razzismo".
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