Una Corsica oltre i cliche’ di belle spiagge e buoni formaggi, come in un western, percorsa da conflitti atavici”. E’ quanto racconta il regista corso Thierry De Peretti con la sua opera prima Apache, in cui con un cast di giovani protagonisti quasi tutti esordienti, mette in scena una storia ispirata a un reale fatto di cronaca. Il film, presentato alla Quinzaine des Realisateurs di Cannes e qualche giorno fa al festival di Giffoni, sara’ in sala dal 14 agosto (lo stesso giorno dell’uscita in Francia), distribuito da Kitchenfilm. All’origine della trama, c’e’ il delitto di un ragazzo appartenente alla numerosa comunita’ marocchina in Corsica, avvenuto otto anni fa e confessato, due anni dopo i fatti, da uno dei colpevoli. ”Io ho preso spunto solo da una piccola parte della vicenda – spiega De Peretti, noto come attore e regista teatrale -. Ho girato il film proprio nel luogo dei fatti per esorcizzarli, per far emergere le contraddizioni del paese in cui c’e’ la traccia di una violenza atavica”.
A Porto Vecchio, ”luogo stravolto della speculazione edilizia” De Peretti mette in scena tre diversi tipi di ‘classi’: ”la cosiddetta ‘gioventu’ del re’, appartenente alle famiglie di ricchi francesi, stranieri e di esponenti dello showbiz che in Corsica si sono costruiti opulente case delle vacanze; la gioventu’ corsa di fascia intermedia, che mal sopporta il turismo di massa e la gioventu’ corsa piu’ povera e emarginata”. Ad unire i protagonisti della storia, e’ una serata di bevute e divertimento vissuta insieme nella villa vuota di una famiglia francese, in arrivo per le vacanze. I ragazzi entrano grazie ad Aziz (Aziz El Addachi), figlio del guardiano a cui la situazione sfugge di mano, tanto che gli altri tre, Hamza (Hamza Mezziani), Jo (Joseph Ebrard) e Francois-Jo (Francois-Joseph Cullioli) decidono di portarsi via lo stereo, qualche dvd e dei fucili da collezione. Quando il furto viene scoperto, un piccolo boss locale si incarica di trovare i colpevoli, scatenando la paura dei ragazzi… Per De Peretti i conflitti in Corsica ”sono nati dallo scaricabarile della Francia”, che l’ha usata come esperimento permanente delle sue politiche, da quando ci ha mandato vivere, assegnandogli delle terre da coltivare, a fine anni ’50, molti ‘Pieds-noirs’, i coloni francesi cacciati dall’Algeria. ”La cosa che mi ha esaltato di piu’ delle due proiezioni che ho fatto in Corsica – aggiunge – e’ stata la partecipazione di persone di tutte le comunita”’. La Kitchen film distribuira’ Apache in lingua originale con i sottotitoli perche’ ”c’e’ un elemento musicale nei dialoghi che andava rispettato – spiega l’ad della societa’ Emanuela Piovano -. Questo film puo’ crescere con il passaparola, un po’ da carbonari. Siamo convinti ci sia anche un pubblico per un cinema diverso”.
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