Luci a San Siro. Sul palcoscenico del derby d’Europa l’Italia di Cesare Prandelli e’ a un bivio significativo. E ancora una volta ci trova la Germania. Esattamente come Mario Balotelli, il giocatore al quale sono legate a doppio filo le sorti del Mondiale alle porte e che contro i tedeschi ha vissuto i suoi migliori giorni in azzurro. ”La nazionale di Loew e’ una delle piu’ forti al mondo, ma l’Italia e’ in ottime condizioni. E anche quando l’abbiamo affrontata nella semifinale europea, l’abbiamo fatto a visto aperto: vedremo domani a fine partita quale e’ il vero spread tra calcio italiano e calcio tedesco, il campo non da’ alibi”, le parole del commissario tecnico azzurro alla vigilia del test piu’ importante di qui al Mondiale.
Italia-Germania, nel calcio e non solo, ha troppa storia alle spalle per poter mai essere solo un’amichevole. Cosi’ la partita di domani sera al Meazza unisce il fascino dei ricordi al peso specifico della superpotenza avversaria; e fornisce alla nazionale e al suo centravanti l’occasione per chiarire quale sia il differenziale calcistico mondiale, dopo le ultime deludenti prestazioni azzurre. Basta un nome – Bayern – per evocare la locomotiva del calcio tedesco, tornato al centro dell’Europa del calcio tanto quanto la Cancelleria di Berlino lo e’ di quella politica. Seconda solo alla Spagna nel ranking mondiale del pallone, la Germania ha stadi splendenti e pieni, giovani talenti da offrire a Loew campione di longevita’ con le 100 panchine da ct di domani; e poi squadroni come quello ora nelle mani di Guardiola ma anche il gioiellino Dortmund. Ma la storia, anzi mille piccole grandi storie lo ricordano: quando c’e’ di mezzo una partita di calcio gli indicatori numerici contano poco, tra italiani e tedeschi. Anzi spesso le maglie bianche dei favoriti di sempre hanno fornito agli azzurri la possibilita’ di ritrovare se stessi, di acquisire fiducie inaspettate.
”Sono 18 anni che la Germania non ci batte e 28 che l’impresa non gli riesce a casa nostra? Tocchiamo ferro…”, la risposta scaramantica di Prandelli alle domande dei giornalisti tedeschi, che quel dato lo devono conoscere a memoria. Da Rivera a Pablito, da Grosso al Balotelli della semifinale di Euro 2012, gli avversari di domani considerano gli azzurri artisti dell’illusionismo, per dirla con Loew, lupi travestiti da agnelli. Molto piu’ temibili palla al piede, insomma, che per il resto. Prandelli invece la sua bestia nera l’ha in casa, visti gli ultimi passi indietro. ”Noi illusionisti? Quando si vince – e’ la replica di Prandelli – qualsiasi complimento va bene. Ho stima e rispetto di Loew, la sua nazionale e’ cresciuta molto in questi anni, alla serieta’ e solidita’ tradizionali ha aggiunto fantasia e brillantezza. Quando dice che gli italiani sono maestri del tatticismo, elogia la nostra capacita’ di adattamento”.
L’Italia lo fara’ anche domani. Prandelli deve ancora una volta rinunciare al progetto d’attacco, perche’ Rossi recuperera’ solo per lunedi’, quando a Londra ci sara’ la Nigeria, e con Balotelli fara’ coppia l’altro talento ribelle, Osvaldo. De Rossi ha recuperato ma partira’ dalla panchina, e nel centrocampo a quattro al quale il ct si riaffida per scacciare i fantasmi delle ultime brutte prestazioni ci saranno con Pirlo e Montolivo le due ‘mezzali’ Marchisio e Thiago Motta. In difesa, torna a giocarsi una chance Criscito, grande escluso di Euro 2012 per lo scandalo calcioscommesse dal quale poi e’ uscito pulito.
”Nelle ultime partite – argomenta ancora Prandelli – abbiamo smarrito la nostra continuita’ di gioco. Dobbiamo ricordarci di quando abbiamo affrontato la Germania a Varsavia, nel 2012, e lo abbiamo fatto a viso aperto: sara’ cosi’ anche domani”. Come quel giorno, anche domani la nazionale si affida a Balotelli. Lo stadio milanese doveva essere il trampolino di lancio del suo talento ma gli ultimi sipari si sono richiusi tra i fischi. ”Le critiche evidentemente gli hanno fatto bene – nota fiducioso Prandelli – Non l’ho mai visto cosi’ bene in azzurro. Bierhoff dice che di questo passo rischia? Come tutti i giovani che si smarriscono. Ma lui sa di essere sempre esame e di poter dare molto di piu’: sapra’ trovare la forza dentro di se”’. Magari con l’aiuto della superpotenza Germania, che per uno scherzo del destino del calcio e’ spesso il miglior risveglio delle ambizioni azzurre.
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