L’anno prossimo sara’ un anno cruciale e di grande attivita’ per la riforma del Consiglio di Sicurezza del’Onu, in vista del 2015, anno del 70/mo anniversario delle Nazioni Unite e di una probabile accelerazione della consapevolezza generale che ormai e’ decisamente tempo di ammodernare il massimo organo di governo politico dell’Onu. Cosi’ il ministro degli esteri Emma Bonino, al termine di una riunione ministeriale dei Paesi ‘Uniting for Consensus’ (Ufc), un gruppo guidato dall’Italia.
Che il 2015 sia una scadenza temporale simbolica e importante e’ un elemento condiviso dal presidente sudafricano Jacob Zuma, che nel suo intervento in Assemblea Generale ha esortato: "Diamoci il target di celebrare il 70/mo anniversario dell’Onu nel 2015 con un Consiglio riformato, piu’ democratico e rappresentativo”. Ma in realta’ gli elementi condivisi sono ben pochi tra i Paesi dell’Onu. Tanto che l’argomento, di cui si discute da quasi 20 anni, ha subito da tempo un rallentamento del processo negoziale. Ma allo stesso tempo, ci sono state iniziative di alcuni gruppi di Paesi per cercare sostegno al modello da loro sostenuto. In particolare da parte di quelli che vogliono aumentare il numero dei membri permanenti. Tra questi il Brasile, la cui presidente Dilma Rousseff ha a sua volta sostenuto dal podio che la riforma e’ essenziale perche’ solo con un aumento di membri permanenti e non permanenti "e l’inclusione di paesi in via di sviluppo in entrambe le categorie" si correggera’ "il deficit di rappresentativita’ e legittimita’ del Consiglio".
Assieme a Giappone, Germania, India, il Brasile fa parte del gruppo G4, che punta ad avere quattro nuovi seggi permanenti, con il relativo potere di veto. Il gruppo Ufc propone la creazione di una nuova categoria di membri semi permanenti senza diritto di veto. Con un mandato tra i tre e i cinque anni, rinnovabile fino a due volte, e da assegnare su base regionale. Nella riunione dell’Ufc oggi hanno partecipato Italia, Argentina, Canada, Colombia, Corea del Sud, Costa Rica, Messico, Malta, Pakistan, San Marino, Spagna e Turchia. E si e’ deciso, ha detto il ministro Bonino, di accettare ”la proposta messicana di fare una riunione a livello di vice ministri a gennaio in Messico, per vedere sia la parte piu’ politica, che la parte di contesto generale e fare un’analisi approfondita. E’ stata accettata anche una proposta turca di avere nella seconda meta’ dell’anno una riunione a livello di ministri, ad Istanbul, con l’obiettivo piu’ specifico di lanciare una campagna globale di opinione pubblica”. Allo stesso tempo, ”il 2014 per il nostro gruppo sara’ un anno di attivita’ anche a livello di riunioni di gruppi regionali”, con partecipazioni al summit dell’Unione africana e alla riunione della francofonia, nonche’ a varie altre riunioni a livello regionale. ”La riforma del Consiglio di Sicurezza – ha sottolineato – non e’ solo una questione del palazzo di vetro, ma e’ una delle questioni politiche piu’ importanti”.
Discussione su questo articolo