Pier Luigi Bersani, durante un’intervista telefonica con SkyTg24, punta il dito contro il governo e lo accusa di non essere più credibile agli occhi del mondo: "Credo che il tasso di credibilita’ dell’azione di governo italiana sia pari in questo momento a zero. Francamente non credo che sia rimontabile solo con l’approvazione di questa o quella misura. Ci vuole un gesto piu’ efficace e piu’ solenne che dia il segno della discontinuita’, che dia il segno di un cambiamento e che renda quindi credibile, anche a seguito di questo cambiamento, un’operazione dura, difficile ma equa che deve affrontare questa emergenza con delle misure solide".
Il segretario del Partito Democratico continua con quel "ritornello" – è lo stesso Bersani a definirlo così – che vuole un governo di responsabilità, se non il voto anticipato. Per poter "mettere mano" a delle serie misura anti-crisi "dev’esserci l’accompagnamento di un passaggio di fase, con delle personalita’ che siano credibili su scala internazionale, che possano dare il tempo per rispondere con efficacia all’allestimento di misure serie e con una larghissima condivisione parlamentare, che possa dare l’idea che siamo un paese che reagisce". E poi, in maniera retorica, Bersani si chiede "cosa deve ancora succedere prima che ci sia un colpo di reni di questo Paese?".
Il leader del Pd è pronto a fare la sua parte se ci sarà una discontinuità, insieme agli altri partiti dell’opposizione: "Dobbiamo assolutamente rafforzare le misure che recuperino l’evasione, coinvolgere i patrimoni rilevanti, a cominciare da quelli mobiliari, e cercare di vedere se c’e’ una strada per alleggerire il lavoro. Un pacchetto lungo, e noi l’abbiamo gia’ presentato, di liberalizzaizoni vere e non queste furberie, queste liberalizzazioni fittizie, e qualche intervento che riguardi la pubblica amminsitrazione che siano efficaci. Noi l’abbiamo gia’ presentato".
Secondo Bersani "le destre europee, Merkel, Sarkozy, Berlusconi e compagnia sono riusciti a mettere nei guai l’Europa perche’ il caso greco poteva essere isolato subito se non ci fosse stata un’ideologia stretta e sbagliata".
Bersani spara colpi pesanti e continua il suo pressing nei confronti del Governo: Berlusconi deve fare un passo indietro, fa capire, altrimenti da questa situazione non se ne esce bene. Quella di Bersani si aggiunge alle tante altre voci che oggi parlano la stessa lingua: anche imprese e parti sociali chiedono che il Cavaliere lasci il suo posto. Ma Berlusconi punta al G20, vuole recarsi davanti ai leader del mondo con un provvedimento anti-crisi in tasca. Ce la farà?
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