"Parliamoci chiaramente: non cade il governo per questo. Ma vorrà dire che anche con Renzi sopravvivono i tabù di quella che io chiamo l’Italia dell’Est, incapace di modernizzarsi agli occhi di un’Europa che ci chiede riforme strutturali e che ben sa quanto quella del lavoro sia insieme necessaria ed emblematica": così Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro del Senato, ispiratore della campagna Ncd per l’abolizione dell’articolo 18, in un’intervista a Repubblica.
Secondo Sacconi "l’obbligo di reintegro di un lavoratore è una rigidità insostenibile nell’epoca dell’incertezza. Nel nostro mondo non c’è più nulla che dura per sempre", "purtroppo nemmeno i matrimoni. Non si capisce perché dovrebbero fare eccezione i rapporti di lavoro italiani".
Se non si dovesse arrivare all’abolizione della norma, per Sacconi in questo caso "vorrà dire che Renzi non è quell’innovatore che si vuol far credere ma che si comporta in linea con gli atteggiamenti ideologici della vecchia sinistra".
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