Massimo D’Alema è stato indagato dalla Procura di Roma in relazione a cinque passaggi aerei, a lui offerti in occasione di viaggi di lavoro, dai titolari della Rotkopf, Viscardo e Riccardo Paganelli. L’esponente del Pd ne avrebbe usufruito in occasione di alcuni viaggi tra Roma, Bari e Lamezia Terme nell’estate e nell’autunno dello scorso anno. I legali del presidente del Copasir fanno sapere che durante l’interrogatorio davanti ai pm Paolo Ielo e Giuseppe Cascini "sono stati forniti tutti i necessari chiarimenti del caso".
La tranche dell’indagine che riguarda D’Alema a piazzale Clodio viene definita come un "episodio". Nei mesi scorsi sia i titolari della Rotkopf che lo stesso Franco Pronzato hanno chiesto di patteggiare la pena, con il via libera della Procura.
BOTTA E RISPOSTA CICCHITTO-GASPARRI "Francamente, ad una prima lettura di quello che appare sulle agenzie, le motivazioni dell’avviso di garanzia a D’Alema ci appaiono forzate": è quando dichiara Fabrizio Cicchitto, capogruppo PdL alla Camera. Al quale risponde Maurizio Gasparri, presidente dei senatori PdL, che per la prima volta sembra non essere d’accordo con il suo collega: "Vado sempre d’accordo con Cicchitto. Ma non questa volta. L’avviso di garanzia a D’Alema è giusto e meritato. Semmai è tardivo. Lo meritava ben prima".
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