Quattrocentomila Alpini in una citta’ di 100 mila abitanti. Sono i numeri dell’Adunata Nazionale di Piacenza che domani vivra’ il suo clou con la sfilata lungo le strade della citta’ – che prendera’ il via alle 9 ed andra’ avanti per tutta la giornata – fino a piazzale Liberta’, dove verranno resi gli onori alle massime autorita’ (sara’ presente anche il Ministro della Difesa Mario Mauro) per poi proseguire lungo lo storico Stradone Farnese.
Questa notte sono attesi gli ultimi arrivi: 2.500 pullman, cioe’ piu’ di 120.000 alpini, oltre a camper ed auto private (con almeno altre 5.000 Penne Nere) che vanno ad aggiungersi alle 200-250 mila Penne Nere gia’ presenti da oggi in citta’, che hanno paralizzato Piacenza ed in particolare il centro storico, dove anche il transito a piedi risulta difficoltoso. Un evento festoso e che ha coinvolto completamente i piacentini, con un unico neo: l’incidente capitato ad un elettricista bergamasco di 41 anni, Giacomino Bonanomi, caduto da una jeep malandata guidata da un amico e ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Parma. L’uomo e’ stato sbalzato a terra assieme ad un altro amico (rimasto a sua volta ferito, ma non gravemente) e ha battuto violentemente il capo sull’asfalto. Il mezzo, una vecchio fuoristrada senza targa e senza assicurazione, e’ stato posto sotto sequestro dagli agenti della Polizia stradale di Piacenza.
Quella di oggi, per il resto, e’ stata una giornata di incontri e saluti, iniziata all’interno del Palazzo Gotico, dove un commosso presidente dell’Ana, Corrado Perona, accompagnato dalle autorita’ civili e dal Comandante delle Truppe Alpine, Generale Alberto Primicerj, ha salutato gli Alpini delle Sezioni estere e le delegazioni Ifms (International Federation of Mountain Soldiers), mentre all’ esterno risuonavano le note del ‘Trentatre’. Alle 15, all’interno della Cittadella degli Alpini, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Claudio Graziano, ha ritrovato per un abbraccio i suoi ex Alpini che, nel 1993, lo avevano accompagnato in Mozambico, nell’ambito della missione Onu ‘Albatros’; un’esperienza rimasta indelebile nella mente e nei cuori di tutti coloro che vi presero parte. Un momento particolare, toccante, inusuale per chi non conosce le Penne Nere: un generale, la massima carica militare dell’Esercito, che si commuove, stringe le mani e brinda con quelli che lui stesso definisce semplicemente ‘i miei ragazzi’.
‘Sono molto contento di essere qui oggi, da Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, dopo aver servito molto tempo nei reparti Alpini, soprattutto in quell’emozionante avventura che e’ stata l’operazione Albatros – ha detto Graziano -. In un momento in cui in Italia ci sono delle difficolta’ e dei problemi oggettivi, tutti noi dobbiamo lavorare con rigore e sobrieta’ ed essere qui riuniti per trasmettere i valori che ci hanno portato in Mozambico, i valori della solidarieta’ umana e dell’aiuto alla gente meno fortunata; e’ anche un messaggio di ottimismo per tutto il Paese’.
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