Primo passo di una politica piu’ ampia che intende ridare forza e dignita’ alla famiglia. Va letto in questa direzione l’emendamento che istituisce per il 2014 il Fondo per i nuovi nati, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il premier, Enrico Letta, ha infatti voluto conservare per se’ la delega alla famiglia, a ulteriore testimonianza della volonta’ di tenere l’acceleratore premuto nella direzione della famiglia e dei minori, come testimoniato anche da alcuni dei suoi libri, come ‘In questo momento sta nascendo un bambino’ o ‘Costruire una cattedrale’ in cui si concentra sul mondo che aspetta proprio le nuove generazioni.
Nel Fondo per i nuovi nati, destinato, recita l’emendamento del Governo, alle ”famiglie residenti a basso reddito”, confluiscono le somme rimaste nel suo predecessore, Fondo di Credito per i nuovi nati, istituito nel 2008 con una dotazione di 35 milioni di euro la finalita’ di favorire l’accesso al credito delle famiglie con un nuovo figlio nato o adottato nel triennio che andava dal 2009 al 2011. Lo strumento scelto erano garanzie rilasciate alle banche e agli intermediari finanziari per l’erogazione alle famiglie di prestiti fino a 5.000 euro restituibili in 5 anni.
Il Fondo del 2008, poi prorogato per il triennio 2012-2014 e mai utilizzato interamente, al 26 luglio scorso aveva una consistenza residua di circa 22 milioni di euro, che potrebbe ora venire alzata fino a circa 30 milioni. Il ‘nuovo’ Fondo poi si unisce al precedente bonus bebe’ che consente a madri, anche adottive o affidatarie, lavoratrici di ottenere un contributo pari a 300 euro mensili per un periodo massimo di sei mesi, in alternativa all’utilizzo del congedo parentale. Un plafond da complessivi 60 milioni di euro, divisi equamente per ciascun anno dal 2013 al 2015.
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