L’Imu resta un cantiere aperto. Se domani si chiude la partita sul saldo relativo alle seconde case ed alle pertinenze sulla prima, nella legge di stabilita’ potrebbe arrivare un rinvio del pagamento della mini-rata dal 16 al 24 gennaio e scomparire a partire dal prossimo anno l’obbligo di pagamento per i fabbricati rurali dedicati ad uso strumentale.
Un lunedi’ che preoccupa i Caf e potrebbe preoccupare anche chi lavora allo sportello delle banche, viste le code che gia’ venerdi’ hanno iniziato a formarsi nelle filiali di diverse citta’. Respirano invece le casse dello Stato e dei Comuni, che dovrebbero incassare a fine giornata circa 16 miliardi di euro, frutto dei pagamenti appunto dei proprietari di abitazioni di lusso, sulle seconde e terze case, nonche’ dei proprietari di prime abitazioni dotati di piu’ di una pertinenza, sia essa garage, solaio o cantina. Pagheranno anche coloro che hanno concesso in uso abitazioni secondarie ai propri familiari.
Nella somma complessiva arriveranno anche i pagamenti che verranno effettuati da chi deve saldare la tariffa rifiuti, comprensiva da quest’anno di una parte ‘servizi’. E proprio sul combinato Imu-Tares si sofferma la Cgia di Mestre, che parla di aumenti del 10% della prima sui capannoni e della seconda per negozi (+34,5%) e ristoranti (+31%).
"Rispetto a quando si pagava l’Ici, i proprietari di capannoni hanno subito nel 2012 un incremento medio del 100%, con punte che in molti casi hanno toccato il 154%", ricorda il segretario degli artigiani Giuseppe Bortolussi. A gennaio, poi, altri 13 milioni di italiani dovranno nuovamente mettersi in coda (e calcolare il dovuto) per la mini-rata, il cui pagamento dal 16 gennaio potrebbe venire spostato al 24 gennaio. Un’eventualita’ che il ministro del Tesoro, Fabrizio Saccomanni, nei giorni scorsi non sembrava aver messo in conto: la scadenza del 16 gennaio ”e’ stata fissata il piu’ tardi possibile compatibilmente con la necessita’ di contabilizzare le entrate nel 2013”, aveva detto in Senato.
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