Protesta di oltre 200 migranti, in massima parte provenienti dall’Eritrea, giovedì a Lampedusa. Molti di loro hanno anche deciso di attuare uno sciopero della fame ad oltranza, rifiutando di essere sottoposti all’identificazione tramite le impronte digitali che li costringerebbe a restare in Italia, senza potersi spostare in un altro Paese europeo, effetto del trattato di Dublino.
Tutto accade mentre una delegazione dell’Unicef Italia, guidata dal direttore generale Paolo Rozera, insieme all’astronauta Samantha Cristoforetti, e’ impegnata in una breve missione tra i bambini e i ragazzi migranti e rifugiati e all’hotspot dell’isola.
"I migranti sanno bene che la procedura dell’identificazione impedirebbe di proseguire il proprio viaggio verso i paesi europei dove risiedono grandi comunita’ e, spesso, le loro famiglie", dice Erasmo Palazzotto deputato di Sinistra italiana e componente dell’ufficio di presidenza della commissione parlamentare sul sistema di accoglienza.
Matteo Salvini, leader della Lega, taglia corto: “Proteste a Lampedusa? Tutti sulla prima nave e a casa”.
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