E’ la più grande rassegna del Nord America per quello che riguarda la gastronomia, cibo e bevande. Una mostra con 180.000 prodotti provenienti da tutto il mondo, un appuntamento imperdibile che per la tappa estiva si è fermato a New York City, al Jacob Javits Center. È dal 1955 che ‘Fancy Food Shows’ si trova sul palcoscenico della gastronomia mondiale, con 40.000 partecipanti provenienti da 80 Paesi in ogni angolo del globo, dolci e formaggi, spezie, caffè, specialità nazionali, cibo organico e di più. Non manca nulla. Una esibizione dove dettaglianti e grossisti, ristoranti e distributori possono scoprire nuovi prodotti, le ultime eccellenze proveniente da tutti i continenti. Presenti tutti i principali canali di acquisto alimentari, influenti membri del commercio, stampa specializzata e tutte le attività che sono connesse. Una vetrina imperdibile e nella quale un posto prominente è occupato dalla gastronomia italiana. La cucina italiana, e questa non è una novità, è una delle più apprezzate al mondo, il ristorante italiano è uno dei più popolari, anche se, spesso, purtroppo, quello che manca è l’autenticità. È una storia vecchia, il bello e il buono sono copiati, così succede alle grandi case di moda, così succede ai prodotti, alle ricette tricolori. Il falso è diventato una piaga enorme per la nostra gastronomia, e solo riferendosi ai prodotti nel 2012 il mercato parallelo ha avuto un fatturato di 60 miliardi di euro, il doppio di quello autentico. Ecco che allora per cercare di proteggere la vera tavola italiana, bisogna fare in modo che la gente conosca i veri prodotti italiani. Fino a quando non si assaggia l’autentico olio di oliva nostrano o la mozzarella di bufala originale, allora è naturale che le copie, anche quelle fatte male, possono essere scambiare per qualche cosa di italiano. Così una delle armi più importanti per combattere i prodotti taroccati, diventa far conoscere, il più possibile, quelli originali: e una volta assaggiati entrambi, non c’è bisogno di aggiungere altro, perché la differenza si capisce immediatamente. Così che, all’estero, diventa importante la presenza dei nostri prodotti, quelli autentici, quando ci sono rassegne come quella di New York, una tre giorni, dal 30 giugno al 2 luglio, diventata un punto di riferimento per la gastronomia mondiale.
Il trionfo del buon cibo: è questa la filosofia che accompagna, fin dalla sua prima edizione, il ‘Summer Fancy Food’, l’appuntamento al quale ovviamente le aziende italiane hanno partecipato numerose, d’altra parte se si parla di mangiare bene, può mancare la nostra cucina? Sotto la guida dell’ICE (Italian Trade Commission), al Jacob Javits Center si è potuti passare dall’assaggiare un buon caffè al degustare un eccezionale spumanti italiano accompagnato da una scaglia di Parmigiano Reggiano, oppure una fetta di salame. Ma non solo questo perchè al ‘Fancy Food Shows’, nel padiglione italiano, si è trasformato anche in un pastificio, non poteva certo mancare la pasta, punto di riferimento inequivocabile della nostra tavola. Ma, a dimostrazione dalla straordinaria varietà che può offrire una ‘tavola italiana’, non è mancato l’aceto balsamico e l’olio extra-vergine di oliva, poi ancora conserve dolci e i gelati che ogni giorno stanno conquistando, sempre più, i consumatori americani. Un mercato quello USA che rappresenta uno degli obiettivi più importanti delle nostre esportazioni fuori dall’Europa. Una occasione per stringere e incrementare i rapporti tra l’Italia e gli Stati Uniti per quello che riguarda la gastronomia in un ambiente che ha coinvolto oltre 2400 espositori. Con una speciale attenzione riservata ai nostri prodotti, e a chi li presentava, che si è sviluppata attraverso un centro di servizi e assistenza per il pubblico e per gli operatori. Con l’obiettivo, raggiunto, di facilitare l’incontro tra i prodotti italiani e i visitatori, sia pubblico che operatori commerciali, una strada imprescindibile per far sì che l’autentica cucina italiana diventi ogni giorno più familiare, la maniera giusta per mettere fuori rotta chi, sfruttando i nomi italiani, cerca di ingannare gli acquirenti.
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