Sembrava uno scherzo, tipico di Carnevale. Mai più i carri e la sfilata sul Lungomare di Viareggio. No, non era non scherzo: la crisi economica italiana e il buco nel bilancio del Comune si erano mangiati il Carnevale e la sfilata dei carri. Sembrava tutto finito: prossimi alla cancellazione i simboli, il rito, la tradizione viareggina con 141 anni di vita. La prima volta nel 1873.
Pessimo scherzo di Carnevale è stato scongiurato la scorsa estate. Il governatore regionale Enrico Rossi è venuto in soccorso e Viareggio ha recuperato il sorriso, la bella faccia, l’allegria, il Carnevale, i carri, la sfilata.
Ieri pomeriggio la prima sfilata dopo la crisi, a dispetto del maltempo, pioggia e gelo in Versilia fino a poco prima del via. Tutto come prima, a vederli da fuori, il Carnevale e la sfilata dei carri. Nella mascherata ci sono tutti, Monti, Alfano, Berlusconi, Brunetta, Renzi; Mattarella no, eletto presidente della Repubblica Italiana sabato 31 gennaio: troppo tardi per
i maestri della cartapesta e del colore. Impossibile realizzare il carro più bello, l’attualità di un’Italia a sorpresa politicamente a unita non è esponibile al primo corteo carnevalesco del 2015, baciato da pallido sole.
Il Carnevale di Viareggio ha potuto godere della presenza di Miss Italia, Clarissa Marchese, siciliana di Sciacca, città anch’essa famosa per il suo Carnevale. Erotismo e sesso degli anni ’80 sono rappresentati da un’icona, l’attuale conduttrice televisiva e attrice Daniela Poggi. Da un’icona all’altra, la matita di Sergio Staino, un grande amico del Carnevale di Viareggio. E nell’aria e negli occhi, la grande bellezza della tradizionale kermesse viareggina, per lei festeggiamenti doppi: si è temuto che potesse scomparire per sempre. Viareggio in versione mascherata ha regalato il meglio della propria fantasia, il top dell’inventiva e dell’ironia.
Matteo Renzi è la stella incontrastata lungo la Passeggiata di Viareggio. Il premier stravincitore in nome dell’Italia della partita per il presidente della Repubblica è presente in quasi tutte le costruzioni di cartapesta. Renzi in molteplici versioni: prestigiatore, mega robot, chef de rang, promesso sposo di Silvio Berlusconi, supereroe nei panni di Pinocchio, e perfino lucciola in un bordello.
La par condicio rispettata in pieno, i maestri della cartapesta sono usi non praticare sconti a nessuno. In maschera anche Grillo, Salvini, Vendola, Letta e molti politici dell’ultima repubblica. E non poteva mancare Giorgio Napolitano in vestaglia e pantofole che, da buon pensionato, assiste in tv alle esibizioni del “teatrino della politica”. Maestri d’ironia, i carristi del Carnevale di Viareggio guardano all’Europa e al mondo, non limitandosi all’osservazione e alla rappresentazione italiana.
Angela Merkel, per citare uno dei personaggi internazionali disegnati dai creatori e realizzati dai virtuosi della cartapesta, è rappresentata in camicia da notte sexy color rosa confetto. Sottile e malizioso, l’indumento lascia scoperto il teutonico seno. La Merkel è raffigurata in una grande sala parto dove partorisce tanti piccoli Renzi.
I carri del Carnevale viareggino prendono di mira anche i grandi della Terra. Con Obama e Putin, il cinese Xi Jimping, che si scalda intorno ad un falò in cui sta bruciando il nostro pianeta ridotto a semplice merce di scambio da cupi banchieri e oscuri finanzieri. Papa Francesco debutta al Carnevale di Viareggio ad un anno dall’elezione al soglio pontificio. Il Santo Padre è protagonista in due mascherate: nei panni del cuoco rottamatore con Matteo Renzi ai fornelli di un padiglione dell’Expo Milano e paladino degli omosessuali sorretto sulle spalle da Vladmir Putin, che si mostra sordo alla richiesta di diritti per le minoranze.
La musica sui carri allegorici, poi. Interrotta dalla guerra per sei anni, il Carnevale di Viareggio rinacque per iniziativa di quattro giovani non sprovvisti di fantasia: Giuseppe Giannini, Alberto Sargentini, Ernesto Tolomei, Pietro Tofanelli. Subito la canzone ufficiale, parole di Lelio Maffei, per la musica i quattro ebbero addirittura l’ardire di rivolgersi a Giacomo Puccini, abitante da poco nella villa di viale Buonarroti, a Torre del Lago.
Il Maestro declinò l’invito, ma indicò la persona adatta nel suo collaboratore di fiducia, Icilio Sadun. Invito accolto, la canzone del Carnevale nacque davanti ad un bicchiere di rosso nella trattoria Buonamico. La nascita della banda “La Libecciata” è datata 1967, l’anno della prima sfilata in notturna. Nel 1974, complice l’austerity, i carri rischiarono diessere trainati dai buoi. L’intervento del prefetto evitò il ritorno all’antico. Il Carnevale 2015 regala ampi spazi anche ai mascheroni che raffigurano i big della musica. Jovanotti, Ligabue, Vasco Rossi, Zucchero, e la Passeggiata diventa grande arena-concerti all’aperto. Ma la novità, piacevole e struggente, è il ritorno al Carnevale di Mina, sia pure in versione ovviamente di cartapesta. Un sorta di nuova rappresentazione in pubblico per la mitica star cremonese a pochi chilometri da Bussoladomani. Il locale dove Mina ha cantato di persona e in pubblico per l’ultima volta.
Ieri la prima, la sfilata dei carri allegorici a Viareggio prevede quattro repliche. Quattro corsi mascherati, 8, 15, 22 febbraio, e una di sera, l’ultima, il 28 febbraio. Con i verdetti che designeranno i vincitori, la novità. Un’anteprima assoluta: lo spettacolo di fuochi d’artificio a tempo di musica. Un’esclusiva che sarà replicata in giro per l’Italia.
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