"Lo Stato fa lo Stato. La Tav si farà. Delinquenti e bombaroli si rassegnino". Così il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che nella mattinata di venerdì 20 settembre ha presieduto al Viminale una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica (Cnosp) alla quale hanno partecipato i vertici nazionali delle forze di polizia e dei servizi di intelligence e il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli.
Fatta l’analisi delle manifestazioni di protesta e dei recenti episodi di danneggiamento a carico di alcune imprese, legati alla realizzazione della linea Tav Torino-Lione, il Cnosp ha rimodulato il Piano di impiego dei militari nel controllo degli obiettivi a rischio e deciso l’invio di ulteriori 200 unità per le esigenze di sicurezza del cantiere Tav in Val di Susa. Il Comitato, informa una nota del Viminale, ha altresì esaminato il fenomeno dello smaltimento illegale dei rifiuti tossici nell’area comunemente denominata "Terra dei fuochi" relativamente al quale sono state preannunciate ulteriori iniziative dirette ad implementare la strategia di azione congiunta con gli enti territoriali interessati al fine di potenziare gli interventi di carattere preventivo e repressivo per il contrasto delle condotte illecite in questione.
"Andremo avanti – spiega Alfano – ribadendo che un’opera strategica, decisa rispettando tutte le procedure di legge e ascoltando le popolazioni, non può essere bloccata da chi, colluso dell’eversione e della violenza, pretende di contrapporsi alla legge ed alla democrazia". "Ecco perché – sottolinea il ministro – dopo aver protetto più efficacemente il cantiere con il decreto dell’8 agosto, oggi rafforziamo i contingenti che proteggeranno l’avvio dei lavori della ‘talpa’ (la macchina che scaverà il tunnel, ndr), nonché abbiamo scelto come prefetto una donna di grande esperienza di territorio e di ordine pubblico”.
Critico il Movimento 5 Stelle. In una nota congiunta, i deputati della commissione Difesa del M5S alla Camera, scrivono: "Mentre vengono arrestati esponenti di un noto partito di maggioranza per gli appalti legati alla Tav fiorentina, mentre cresce il dissenso in Italia e in Francia sull’anacronistica Torino-Lione, il governo Letta/Alfano non trova di meglio che spedire altri 200 militari in Val di Susa. E’ una scelta insensata, un uso anomalo delle nostre Forze Armate che se rassicura i signori delle tangenti da un lato rischia di esasperare gli animi dei cittadini dall’altro". "La decisione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza – proseguono i parlamentari – avvilisce i compiti che la Costituzione affida alle nostre Forze Armate. Tra quei compiti infatti non c’e’ quello di arginare il dissenso e le manifestazioni popolari contro una inutile grande opera che devasta l’ambiente. Mettere i militari contro i cittadini e’ un fatto gravissimo, che approfondisce ancora di piu’ il solco crescente con le istituzioni. La Val di Susa non e’ l’Afghanistan per questo chiediamo con forza l’immediata revoca del provvedimento".
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