"Penso che non basti più l’euroretorica per battere i populismi e la demagogia antipolitica. I cittadini si vedono distanti dall’Unione europea soprattutto se la politica di Bruxelles resta caratterizzata da una ragionieristica tecnocrazia e intrappolata nella matematica del rigore e dei conti. O si torna a parlare di sviluppo, occupazione e crescita oppure la recessione che ha colpito l’Europa non ci permetterà di crescere". Lo afferma il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini in una intervista al Giornale di Brescia.
Secondo il presidente della Commissione esteri del Senato "serve un cambio di politica a livello europeo, perché se le forze europeiste non pongono il problema di un cambio di direzione allora non riusciremo più a difendere questa idea di Europa e alla fine facciamo vincere forze come quella di Grillo".
Aggiunge che "dobbiamo renderci conto che questa impostazione teutonica dell’Europa non funziona. Per altro non la nostra appartenenza al Ppe non può essere afona".
E su quanto pesano le Europee sulle sorti del governo sottolinea: "In Italia il governo e le forze politiche che lo sostengono stanno affrontando un compito duro e difficile per portare avanti le riforme. Si tratta di un antidoto al grillismo e all’antipolitica e mi auguro che le forze di governo vedano riconosciuti i loro sforzi nel prossimo passaggio elettorale".
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