Pier Ferdinando Casini ha deciso di non partecipare al consiglio nazionale dell’Udc, in corso proprio in queste ore all’Hotel Marriot, a due passi dall’aeroporto di Fiumicino. Il leader centrista ha preferito inviare una lettera, nella quale spiega di non voler partecipare alla riunione per favorire un confronto libero da condizionamenti. "Dall’atto di fondazione dell’Udc – scrive Casini – ho dedicato al partito ogni mia energia con convinzione e passione: anche all’indomani di un amarissimo risultato elettorale, sta a voi giudicare se i risultati, nel corso di questi dieci anni, siano stati all’altezza delle aspettative". Casini ammette la forte e dura sconfitta, e da ciò che scrive sembra essere pronto a fare un passo indietro: “è finita una stagione, per quanto mi riguarda conservo verso ciascuno, a partire da Cesa e Buttiglione, un debito di riconoscenza profondo. In coerenza con i nostri valori, abbiamo combattuto una buona battaglia: mi auguro per il bene dell’Italia che le nostre ragioni non vengano riconosciute solo tra qualche anno”.
Casini sottolinea: ho deciso di non partecipare al consiglio anche per fare in modo che il dibattito “sia scevro da ogni riguardo anche nei miei confronti".
Lorenzo Cesa, segretario del partito, ha aperto i lavori, con un discorso sul risultato delle Politiche, deludente rispetto alle aspettative. Tuttavia, l’invito che Cesa rivolge ai presenti, è uno solo: “oggi e nei prossimi giorni possiamo fare tutto, criticarci, discutere, confrontarci anche aspramente. Quello che non possiamo permetterci assolutamente e’ dividerci. Non possiamo premetterci di dare all’esterno la sensazione che non siamo uniti, perdere la nostra unità interna. I piccoli che si dividono, e oggi il voto ci ha restituito la fotografia di un partito piccolo, scompaiono”. “Sappiamo bene che quell’1,8% non e’ un risultato del tutto sincero, noi valiamo molto di più. Quell’1,8% finale che abbiamo raccolto due settimane fa e’ un risultato che ci sottostima". Uno dei nostri errori, ha aggiunto Cesa, è stato sottovalutare “le straordinarie capacità di recupero di Berlusconi che in campagna elettorale si sa davvero trasformare ogni volta. Anche questo e’ stato un errore".
Guardando alla situazione politica attuale, "quello che e’ uscito dalle urne e’ un risultato che rende praticamente impossibile la formazione di una maggioranza politica stabile. Il Pd non vuole parlare con il Pdl e Grillo non vuole parlare con nessuno. E’ chiaro che di fronte alla crisi economica del Paese, questo stallo non puo’ durare e quindi le probabilita’ di un rapido ritorno al voto sono elevate".
Il segretario del partito annuncia il congresso nazionale Udc che si terrà entro fine aprile: “sarà l’occasione per dare a questo partito la linea politica da seguire, per portare idee nuove e costruttive”.
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