Da oggi l’Italia, lontanissimo da casa, nove ore di fuso orario, cercherà una impresa che nel tennis non le riesce dal 1998 quando poi arrivò fino alla finale, sconfitta a Milano dalla Svezia. Un ritorno del tennis maschile atteso da tanto tempo e l’incontro contro il Canada, per la prima volta ai quarti nella sua storia, rappresenta una occasione da non perdere anche se non sarà facile affrontare la squadra nordamericana sul cemento di Vancouver. Gli azzurri da alcuni giorni sono sbarcati nella parte più a Ovest del Canada, nella città che nel 2010 ospitò le Olimpiadi invernali, là dove ovviamente è l’hockey lo sport più popolare e la squadra dei Canucks da quelle parti è una specie di religione. Ma, al contrario di quello che si potrebbe pensare per una questione di clima, il tifo di Vancouver è molto caldo, lo sanno gli avversari dei Canucks, ma anche il tennis, l’esempio è recente, quando i canadesi hanno sconfitto la Spagna, è capace di accendere la tifoseria locale. Così che l’Italia oltre alle bordate di Raonic, il giocatore più forte e popolare dei padroni di casa, dovrà guardarsi anche dal tifo, quasi calcistico, che si sentirà all’interno del ‘Doug Michell’, l’impianto dove da oggi a domenica si disputeranno i cinque incontri che decideranno la sfida.
Nell’Italia ha dovuto dare forfeit Simone Bolelli, un problema al polso accusato al ‘Sony Open’ di Miami, così che il quartetto azzurro sarà composto da Fabio Fognini, Paolo Lorenzi, Andreas Seppi e Daniele Bracciali. "Purtroppo Simone non è nelle condizioni di poter affrontare un match così duro – ha spiegato capitan Barazzutti – ha provato fino a ieri, ma non ce la fa. Così abbiamo deciso di non impiegarlo per questa sfida, ha bisogno ancora di qualche giorno per le terapie e per curarsi. Tocca a Bracciali. Daniele era qui con noi già da diversi giorni proprio per essere pronto ad essere inserito in squadra al posto di Bolelli. Cercheremo di mettere in campo un doppio competitivo contro i canadesi. Simone ci mancherà, ma nel tennis gli infortuni capitano. E Daniele comunque è un doppista molto forte". Ecco quindi per l’Italia il veterano Daniele Bracciali, numero 25 del ranking di doppio, a 35 anni si trova proiettato a giocare un sfida che l’Italia di Davis attendeva da 15 anni. "Mi dispiace per Simone – ha detto l’aretino – Capisco la sua delusione, ci sono passato anche io. Per me comunque essere qui è una grossa soddisfazione". Sia l’Italia che i nostri avversari possono contare su uno specialista del doppio: il Canada schiera infatti un ex numero uno della specialità come Daniel Nestor, ancora competitivo nonostante i quarant’anni. "Io sono pronto – ha aggiunto Bracciali – se Barazzutti vorrà utilizzarmi farò la mia parte. La mia esperienza potrebbe tornare utile, anche se obiettivamente il doppio Bolelli- Fognini è quanto di meglio potevamo schierare in questo momento".
La sfida tra Canada e Italia si disputerà al Doug Mitchell Thunderbird Sports Centre di Vancouver, che fa parte del complesso della University of British Columbia. Si giocherà sulla stessa superficie veloce e nello stesso palazzetto, capace di contenere 6.200 spettatori, dove lo scorso febbraio i canadesi guidati da Milos Raonic hanno sconfitto al primo turno del World Group la Spagna che comunque non aveva Nadal e Ferrer. E’ la terza volta di fila che il Canada sceglie Vancouver per un match di Coppa Davis dopo un’assenza di 20 anni: sempre il Doug Mitchell Thunderbird Sports Centre, che dista circa 25 minuti dal centro della città, ha ospitato anche l’incontro perso lo scorso anno con la Francia per 4-1 al primo turno del World Group. Un modo per promuovere il tennis anche sulla costa Ovest visto che le altre due grandi metropoli canadesi, Montreal e Toronto, hanno già la Rogers Cup (il Masters 1000 maschile e il Premier femminile sono organizzati nella due città ad anni alterni). Sarà il primo confronto in assoluto in Coppa Davis tra Italia e Canada. Chi sono i nostri avversari? La star è Milos Raonic, 198 centimetri di potenza, ventiduenne numero 16 del mondo (best ranking 13), attualmente ha il migliore servizio del circuito, nato a Podgorica, naturalizzato canadese, ha il suo team personale e un coach spagnolo, Galo Blanco. Guidato dal capitano canadese Martin Laurendeau ci sono poi anche Vasel Pospisil, Frank Dancevic e lo specialista del doppio, appunto il 40enne Daniel Nestor.
Discussione su questo articolo