Sindacati compatti contro l’ipotesi di un nuovo taglio a carico dei dipendenti pubblici. Ipotesi piu’ volte circolata come una delle misure del decreto sulla spending review. Cgil, Cisl, Uil e Ugl stigmatizzano in coro l’ipotesi di ulteriori interventi dopo i molti gia’ attuati di contenimento della spesa del pubblico impiego anche dal passato governo e chiedono, in una missiva, un incontro sull’argomento al premier, Mario Monti.
Il primo ad intervenire oggi e’ il segretario della Cisl Raffaele Bonanni che va giu’ duro: ‘spero che non si continui a fare terrorismo, perche’ cio’ induce le persone ad accelerare l’andata in pensione e a ritenersi esposte; stanno lavorando per distruggere la coesione sociale. Il governo sta dimostrando massima irresponsabilita”. Ma il tema potrebbe diventare di ‘rottura’ con l’esecutivo? ‘Spero di no’, si limita a rispondere Bonanni. Anche il numero uno della Cgil, Susanna Camusso, non usa mezzi termini e richiama anche il ‘fantasma’ degli esodati: ‘il governo non proceda unilateralmente sulla spending review ma si confronti con urgenza con i sindacati.
L’esperienza esodati dovrebbe suggerire al governo di non continuare a procedere unilateralmente, facendo guasti a cui poi dovra’ porre riparo. A sostegno di questa richiesta, e a contrasto di provvedimenti sbagliati, i lavoratori pubblici preparano la mobilitazione’. E anche il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, agita lo spettro dello scontro: ‘il sindacato non potra’ mai accettare soluzioni che colpiscano ancora i lavoratori del pubblico impiego: in tal caso sara’ ineluttabile uno scontro sociale’. E anche il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, fa sapere di aver chiesto un incontro a Monti.
Dal Governo, in attesa di una risposta del premier, si getta acqua sul fuoco. In particolare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricala’ spiega che l’intento e’ ‘colpire gli sprechi non la spesa per servizi utili’. Ma ‘distinguere e’ l’impegno piu’ difficile di questi giorni’. Il ministro allo Sviluppo Corrado Passera ribadisce invece lo scopo della revisione: il governo punta ‘a evitare l’aumento dell’Iva’. Scopo ribadito anche dal sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo: ‘dobbiamo evitarlo assolutamente’. Ma i sindacati non ci stanno e nella missiva al premier spiegano: ‘Cgil, Cisl e Uil sono contrarie alla vecchia logica dei tagli indiscriminati e chiedono che si investa sulla qualita’ e sul merito nella pubblica amministrazione e per i pubblici dipendenti. Le intenzioni del Governo, invece, sembrano essere di tutt’altro segno: cio’ che si prospetta non e’ un’iniziativa di riforma ne’ una serrata lotta agli sprechi. E’ l’ennesimo attacco ai lavoratori e alle lavoratrici del pubblico impiego. Dopo 4 anni di manovre finanziarie, di blocco dei contratti collettivi e della contrattazione, di tagli alle retribuzioni, di blocco delle assunzioni e di mancate soluzioni per i tantissimi lavoratori precari che operano nel sistema pubblico, gli annunci quotidiani indicano che siamo alla vigilia di un nuovo pesante intervento e di misure che colpiscono le retribuzioni e penalizzano il lavoro pubblico’.
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