"Esprimo vicinanza all’Arma dei carabinieri, già duramente colpita a Maddaloni, ai due militari feriti e ai loro familiari". Inizia così l’informativa in Parlamento del ministro dell’Interno Angelino Alfano, sull’episodio di domenica 28 aprile quando un uomo ha sparato contro i carabinieri di servizio davanti Palazzo Chigi. Alfano ha prima riferito al Senato e poi, poco fa, alla Camera. Alle sue parole sono seguiti scroscianti applausi da parte dell’Aula. "Mi incarico personalmente di portare l’affetto di quest’aula al comandante dei carabinieri", ha replicato Alfano.
RAFFORZATI DISPOSITIVI SICUREZZA "Nel giorno del giuramento del governo – ha detto Alfano – in vista dello spostamento dal Quirinale a Palazzo Chigi erano stati rafforzati come consueto i dispositivi di sicurezza. Che prevedono il divieto di attraversamento di Piazza Colonna".
GLI SPARI Alfano inizia quindi a rievocare quanto accaduto davanti a Palazzo Chigi. "All’altezza di via dell’Impresa l’attentatore, Luigi Preiti, ha estratto una pistola di medio calibro e ha esploso sette colpi contro i carabinieri Giuseppe Giangrande e Francesco Negri".
LUIGI PREITI, VITA DIFFICILE E LUDOPATIA Quanto all’attentatore, Alfano dice: "Era giunto a Roma da Cosenza la sera prima. Non risulta mai stato segnalato dalla banca dati della polizia, non ha precedenti. Si tratta di persona disoccupata con possibili problemi di ludopatia e con problemi abbastanza seri personali e familiari". "E’ da questo contesto – dice Alfano – che sembra essere nato il gesto, come hanno confermato anche i genitori: che Preiti aveva da tempo dimostrato intolleranza verso le istituzioni e la politica". Alfano però rassicura sul fatto che il gesto di Preiti è un "gesto isolato" che "non ha i prodromi di focolai di piazza o eversivi". Ma avverte: "L’equilibrio sociale in tempi di crisi è fine come un cristallo".
INTENSIFICAZIONE MISURE SICUREZZA Proprio per questo, ha detto Alfano, "è stata disposta una intensificazione delle misure di prevenzione e vigilanza del territorio nonchè i servizi di tutela per le cariche istituzionali" perché bisogna "mantenere alta la guardia".