A una settimana dall’approvazione della nuova legge elettorale, l’Istituto Demopolis ha realizzato, per la trasmissione Otto e Mezzo (La7), la prima simulazione sull’attribuzione dei seggi nella nuova Camera dei Deputati in base alle attuali intenzioni di voto degli italiani.
Se ci recasse oggi alle urne, il PD sarebbe con il 35% primo partito nel Paese, con il Movimento 5 Stelle al 21%. La Lega di Salvini si conferma ormai stabilmente al terzo posto, con il 15%. Resta in crisi Forza Italia, attestata poco sopra il 10%.
Più distanti, sotto il 5%, appaiono oggi le altre forze politiche: SEL al 4,5, Fratelli d’Italia al 4, NCD-UdC di Alfano al 3,8.
Nelle ultime settimane, secondo il trend rilevato dall’Istituto Demopolis, appare in netta ripresa il M5S di Grillo, che passa dal 17% di dicembre al 21% odierno. Si tratta, ovviamente, di fotografie di un consenso in costante evoluzione, in uno scenario politico caratterizzato da un voto sempre più liquido ed instabile. Cresce ulteriormente l’astensione, di 16 punti superiore rispetto alle ultime Politiche: appena il 59% si recherebbe oggi alle urne. 41 elettori su 100 – secondo il Barometro Politico Demopolis di maggio – sceglierebbero il non voto: si tratta di quasi venti milioni di italiani.
Con l’opposizione divisa in più liste, la fotografia scattata dall’Istituto di ricerche spiega ampiamente il peso determinante che ha la nuova legge elettorale sulla composizione del futuro Parlamento: con l’Italicum non è più la coalizione, ma la prima lista ad aggiudicarsi il premio di maggioranza alla Camera. Tra quanti intendono recarsi alle urne, il vantaggio del partito di Renzi è oggi piuttosto netto.
Come mostra il trend storico, la distanza tra le prime due liste è superiore a quella registrata negli ultimi anni: il PDL superava nel 2008 di 4 punti il PD, che nel 2013 sarebbe poi arrivato quasi alla pari con il Movimento di Grillo.
Oggi, alle Politiche, il Partito Democratico, col 35%, staccherebbe il M5S, seconda lista, di 14 punti percentuali: un distacco significativo, anche se ridotto rispetto ai 20 punti che separavano i due partiti alle ultime Europee. Pur non raggiungendo oggi il 40%, secondo i dati odierni di Demopolis, il PD di Renzi vincerebbe al ballottaggio contro il M5S.
Sarebbero presenti a Montecitorio solo 7 partiti, in grado di superare la soglia di sbarramento del 3%. Il PD, grazie al premio, otterrebbe la maggioranza assoluta del 55% prevista dall’Italicum, conquistando 340 seggi alla Camera. Escludendo i 12 parlamentari eletti all’estero, 278 deputati sarebbero invece suddivisi tra le altre 6 liste, escludendo i 12 parlamentari eletti all’estero. Secondo la simulazione effettuata dall’Istituto diretto da Pietro Vento, 100 seggi andrebbero oggi al Movimento 5 Stelle, 71 alla Lega, 48 a Forza Italia; sarebbero rappresentati alla Camera anche SEL con 22 deputati, Fratelli d’Italia con 19 e NCD-UdC con 18 seggi. Sulla nuova legge elettorale pesa tuttora l’incognita legata al superamento del Senato e del bicameralismo perfetto previsto dal processo di riforma costituzionale, che tornerà in discussione dopo le Regionali di fine maggio.
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