Schettino in cattedra, De Falco rimosso: vergogna italiana – di Leonardo Cecca

Ogni giorno viene da chiedersi quanto in basso dobbiamo scendere mentre i "salvatori" della Patria si concentrano in un unico sforzo, cioè quello di fare interviste, discorsi e/o sermoni sempre più ridicoli e "fregapopolo". La notizia, cioè l’ultima vagonata di fango sulla nostra Italia, è che il comandante De Falco, colui che ebbe ad urlare telefonicamente a Schettino "salga a bordo cazzo", quello Schettino che con "sprezzo del pericolo" e fregandosene delle più elementari e vecchie regole marinaresche aveva abbandonato la nave, la Costa Concordia naufragata, è stato silurato, cioè è stato rimosso dal settore operativo della Capitaneria di porto.

Nelle nostre istituzioni, specialmente nelle FF.AA., rimuovere i capaci, se poco "diplomatici" e rompipalle, è pressochè una norma; è meglio che i quaquaraquà incapaci facciano carriera purchè sempre supini, educatini e pronti a percepire i pensieri dei superiori.

Orbene, in base a questa spudorata consuetudine, diffusa anche negli altri apparati statali, abbiamo un tizio, Schettino, che ha sulla coscienza un naufragio con morti e feriti che va a fare lezione presso le università ed un "SIGNOR" militare che di certo non avrebbe mai lasciato la sua nave, forse neanche dopo che l’ultimo passeggero si fosse messo in salvo; questo militare è stato rimosso dal suo incarico.

Forse se il SIGNOR comandante De Falco si fosse concesso ad interviste ed a spettacoli televisivi, oltre a raccattar denaro, non solo non sarebbe stato rimosso, ma avrebbe ricevuto subito una promozione e sicuramente qualche politico lo avrebbe avvicinato, come è successo a Schettino, contattato dalla sinistra per essere messo in lista. Ormai siamo il Paese nel quale il primo pensiero del mattino non è più che tempo fa, ma di cosa dobbiamo vergognarci. Napolitano, Capo Supremo delle FF.AA., tace, forse sta facendo i conti a quanto ammonterà la sua pensione complessiva, considerando anche i benefici della legge Mosca.