L’aula della Camera, con 278 voti favorevoli, 161 contrari e 7 astenuti, ha dato luce verde al decreto legge "Sblocca Italia". Dopo il lungo iter alla Camera, le numerose modifiche apportate al provvedimento e il voto di fiducia chiesto dal Governo, il testo passa ora all’esame del Senato, che dovrà approvarlo in tempi brevi considerando che il provvedimento scadrà il prossimo 11 novembre.
Il presidente del Senato Piero Grasso ha annunciato che il provvedimento sarà all’esame dell’Aula già martedì, a partire dalle ore 17. Il decreto contiene norme di varia tipo, che vanno dallo ‘sblocca cantieri’ agli incentivi sull’affitto degli immobili, dalle risorse per gli ammortizzatori sociali alle misure che riguardano inceneritori e banda larga.
Numerose le critiche che hanno accompagnato l’iter del provvedimento alla Camera. Stamattina l’Aula di Montecitorio è stata teatro anche di un blitz di Greenpeace che ha esposto uno striscione con lo slogan "No trivelle, sì rinnovabili" spiegando poi in una nota che il provvedimento "rischia di rendere i mari italiani un far west in mano ai petrolieri, mettendo in pericolo l’ecosistema marino per estrarre poche gocce di petrolio".
Secondo il parlamentare del M5S Carlo Martelli, vice presidente della Commissione Ambiente "questo decreto già alla Camera è passato con la fiducia, adesso toccherà la stessa sorte al Senato" un iter che secondo il parlamentare toglie "le nostre prerogative legislative, e ai cittadini la rappresentanza democratica in Parlamento".
Chiara Braga, deputata del Pd e relatrice del provvedimento alla Camera assicura che "con lo Sblocca Italia si creano le condizioni per rilanciare investimenti e occupazione nel paese". "Il lavoro fatto in commissione Ambiente – sottolinea Braga – ha significativamente migliorato il testo iniziale del decreto, intervenendo sulle norme relative alle concessioni autostradali, alla semplificazione edilizia, alla realizzazione di infrastrutture strategiche e alle misure ambientali".
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