La canzone con cui ha debuttato con i Giovani al festival di Sanremo, Il Postino (amami uomo), racconta una storia vera: ‘L’ho scritta un anno e mezzo fa, non so se per per incoscienza o per coraggio – dice Renzo Rubino, il cantautore pugliese arrivato al festival dopo aver vinto le selezioni di Area Sanremo -. Fatto sta che e’ una storia. Non so che potere abbiano le canzoni, sicuramente far stare bene la gente per qualche minuto’. Protagonista di una conferenza stampa sui generis che ha colto di sorpresa i giornalisti con uno scatenato showcase, Rubino chiarisce: ‘Non ho mai voluto trattare l’argomento omosessualita’. Volevo solo scrivere una storia vera. L’amore e’ uno, non ce ne sono 10 tipi diversi. Ma deve essere tutelato, preservato, in qualche modo’. Il suo brano riporta ancora una volta in primo piano all’Ariston il tema dell’amore gay dopo la presenza di Marco Alemanno, che con delicatezza ha ricordato il suo rapporto con Lucio Dalla, e della coppia gay di Torino che ha testimoniato il suo amore sul palco in uno dei momenti piu’ emozionanti del festival 2013, e che proprio oggi si e’ sposata a New York. Vero animale da palcoscenico, Rubino prima svela che la canzone l’aveva intitolata ‘Il Postino’, ma ‘sono intervenuti i discografici aggiungendo ‘amami uomo’, cosi’ era piu’ forte’.
Poi si racconta suonando la tastiera elettrica e cantando in conferenza stampa, affiancato dal tenore David Righeschi che improvvisa anche Caruso, accolto da applausi scroscianti dei giornalisti. ‘Non ho mai pensato alla gara, per me questa e’ una vacanza, tant’e’ che paga tutto la Warner’, scherza.
Paragona l’Ariston a ‘un chilo di pane pugliese’, piu’ compatto e piu’ piccolo di quello toscano. E’ un po’ ‘come se ti dovessi sposare tra 10 minuti, poi tra 5 e poi non ti sposi mai. Ma quando stai sul palco dici ‘che bello’, e ti esibisci’. E ironico confessa: ‘Io sono qui a Sanremo per incontrare Albano’.
Oggi esce il suo primo album, Poppins: ‘Le 12 canzoni sono le 12 facce di Renzo, non c’e uniformita’. Ho sempre voluto giocare con la musica e con le parole, non ho mai cercato un percorso musicale. L’album e’ come la valigia di Mary Poppins, piena di sorprese, legate da un sentimento, la nostalgia, l’amore per i bei ricordi. Lo voglio cantare per strada. Quindi lavoreremo perche’ sia cosi”. ‘Volevo fare l’attore – conclude quello che si preannuncia come la rivelazione del festival 2013 – ma non mi si filava nessuno, cosi’ ho unito le due cose. Spero di non prendere mai la musica come un lavoro, ma come una necessità’.
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