Matteo Salvini, dopo avere contribuito con la sua Lega Nord a vincere in due importanti Regioni come Liguria e Veneto, continua a farsi sentire con forza. Il leader del Carroccio, intervenendo ai microfoni di Radio Cusano Campus e facendo riferimento a Marino, dice: "Gia’ accoppiare a lui la parola sindaco mi fa innervosire. Lui non e’ proprio in grado, non puo’ fare il sindaco. Io chiederei a un sindaco normale – aggiunge – di coprire le buche nelle strade e di sistemare il problema case. Di Olimpiadi ne riparlerei il prossimo secolo". "Tornero’ presto a Roma – assicura Salvini – voglio aspettare la fine della campagna elettorale: poi daro’ seguito ai tanti inviti che mi arrivano dalla Capitale. Se i cittadini chiamano me vuol dire che la politica romana ha fallito".
A Radio Padania Libera assicura: "Siamo pronti a presidiare, occupare le prefetture che vogliono requisire" spazi per ospitare gli immigrati. "Abbiamo gia’ dato – insiste il leader del Carroccio – la gente dice basta. Questo e’ un business ed e’ un male “sia per gli immigrati che per gli italiani che per gli immigrati regolari". Per quanto riguarda le dichiarazioni di Renzi, Salvini ribatte: "Ha guidato l’Europa per sei mesi e non ha fatto nulla. Non puo’ dire ora che l’Europa non fa… Spero che la parabola del chiacchierone stia velocemente declinando, c’è bisogno di gente con le idee chiare".
Ancora sugli immigrati: "Non si possono accogliere decine di migliaia di irregolari dove ci sono piu’ di quarantamila immigrati regolari disoccupati, in Veneto, che rischiano di perdere lavoro, casa e documenti. Bisogna dare aiuto prima agli italiani o agli immigrati regolari in difficolta’, altrimenti le navi di mezza Europa vanno a raccogliere i clandestini in mezzo al mare e li portano in Italia". "Da europarlamentare dico che l’Italia e’ vissuta come un problema per l’Europa perche’ qua arrivano tutti, non li identifichiamo, non facciamo le foto ne’ raccogliamo impronte digitali dando linfa vitale – sottolinea – a un business da centinaia di milioni di euro proprio sull’immigrazione". Dunque, "altri profughi e clandestini? Quando è troppo è troppo”.
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