Al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "ho parlato del tornado che ha ferito il Veneto. Gli ho portato il saluto del governatore Zaia e dei cittadini veneti colpiti. E gli ho fatto presente il silenzio vergognoso, incredibile dei mass media nazionali e della politica nazionale su questa tragedia". Lo dice al Gazzettino il leader della Lega, Matteo Salvini che ieri e’ stato a colloquio con il capo dello stato.
"Non voglio fare l’interprete del pensiero altrui – dice a proposito dell’incontro -, ma credo abbia condiviso lo stupore per il silenzio su questa calamita’ e la gratitudine per l’immediata ripartenza". "L’establishment nazionale – lamenta Salvini – conta sul fatto che qui la gente versa poche lacrime ma tanto sudore. A Roma alzano le spalle e dicono: "tanto fanno tutto loro"… E chi s’e’ visto s’e’ visto".
"La Regione Veneto – rivendica invece Salvini – si e’ mossa subito ed e’ stata l’unica ad aiutare in concreto. A Roma, anche ieri, con i nostri parlamentari, abbiamo sollecitato il governo. Nessuna risposta. Finora zero".
Secondo Salvini si votera’ "presto, non si arriva al 2018. Penso gia’ il prossimo anno. Perche’ – spiega – le ricette del governo Renzi, in particolare su economia, lavoro, tasse, immigrazione, sono fallimentari. Il caso Veneto, una delle aree piu’ produttive del Paese, lo dimostra: solo un anno fa il Veneto aveva dato a Renzi una valanga di voti. Alle Regionali di maggio si e’ avuta la conferma che quei voti sono scomparsi. Assieme, purtroppo, a migliaia di aziende".
Sull’ipotesi di Luca Zaia candidato premier, Salvini fa sapere: "Luca e’ appena stato rieletto a furor di popolo e conoscendolo penso voglia portare fino in fondo la missione Veneto. Detto questo, mai dire mai nella vita. Luca e’ una risorsa preziosa anche in chiave nazionale. Valuteremo insieme".
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