Uno degli aspetti curiosi è senza dubbio il nome: si chiama 1100 Millecento, nome che non ha avuto bisogno di troppa fantasia per farsi trovare: l’edificio infatti è al 1100 South Miami Avenue. Poi per aggiungere alle cifre anche il nome in italiano non è stato ancora una volta complicato, perchè gli interni di questo grattacielo, 42 piani, che si trova a Miami, sono stati firmati, per la prima volta al mondo, da Pininfarina, sì proprio il nome che ha contribuito a scrivere alcune delle pagine più emozionanti della storia dell’automobile italiana e che poi si sono inevitabilmente sparse nel mondo. Il fatto curioso è che 1100 è anche il nome di uno dei modelli che hanno fatto grande la Fiat e, come raccontiamo a parte, ha avuto anche Pininfarina tra i protagonisti, più di mezzo secolo fa. Adesso però dalle carrozzerie delle auto, Pininfarina è passato a quelle degli edifici.
Nel 2012, quando è cominciato il progetto, appena si è saputo che Pininfarina avrebbe, per la prima volta nella propria storia, disegnato gli interni, i 382 appartamenti, prezzo da 200.000 a 600.000 dollari, sono stati venduti nel giro di pochi mesi. Un tutto esaurito che ha visto i primi inquilini entrare nel grattacielo di Pininfarina nel febbraio scorso, mentre l’inaugurazione ufficiale, con tanto di party, si è avuta in marzo. E una volta entrati dentro al nuovo edificio che si trova a Brickell, una delle zone ‘in’ di Miami, ecco che il passato (e presente) automobilistico di Pininfarina non poteva mancare, una presenza che si avverte soprattutto con un colore, il Rosso (scritto con la maiuscola, ci vuole) Ferrari. Perchè se alcune delle ‘opere’ più prestigiose il carrozziere di Torino le ha create proprio con modelli Ferrari, ecco che il colore che da sempre identifica il Cavallino Rampante non poteva mancare nella nuova avventura intrapresa.
Il primo lavoro effettuato in un edificio, a Miami, ha avuto poi immediatamente la sua replica, nemmeno troppo lontano, un altro grattacielo ad Hallandale Beach, come dire una trentina di chilometri a nord. "È il primo grattacielo Progettato Pininfarina non solo a Miami o negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo – ha detto Sergio Pininfarina, 56 anni, presidente della azienda italiana, nipote del fondatore, Battista Farina, detto Pinin ovvero Giuseppino in piemontese – ma ce ne saranno altri, abbiamo trovato lo slancio giusto". Nasceranno a Singapore, in Italia, Argentina, e Brasile dove sei sono stati già programmati o sono in costruzione e in questi progetti Pininfarina ha la responsabilità dell’architettura e degli interni.
Ci sono voluti appena tre anni per portare il progetto dalla carta alla realtà abitativa, il Millecento e anche il Beachwalk, l’altro ‘skyscraper’ realizzato nel South Florida. "Tutto qui è veloce – ha aggiunto pensando al fatto che solo nel 2012 si è cominciato – qui tutto quello che è innovativo è visto come una potenziale opportunità. In Italia il nuovo è considerato spesso come un rischio". E per dimostrare che Pininfarina qui non è di passaggio, a Miami è stato aperto anche il primo studio fuori dall’Italia dell’azienda e Paolo Trevisan, 42 anni, capo designer del settore non automobilistico, si è trasferito nel South Florida in pianta stabile per guidare i progetti negli Stati Uniti, Centro America e Sudamerica. Matteo De Lise invece, managing director della sussidiaria americana della Pininfarina, si trova a Miami da due anni. "Questo è il mercato – conferma De Lise – perchè l’Europa sta faticando. Qui c’è una grande energia positiva, subito abbiamo capito che si trattava di una mossa positiva, se fossimo rimasti a Torino avremmo avuto davanti a noi anni faticosi. Non che l’azienda avesse problemi, siamo rimasti stabili anche durante la crisi, ma avvertivo che ci mancavano le opportunità. Avevamo bisogno di fare qualcosa per accrescere il nostro business. L’azienda ha un ricco patrimonio che forse non stavamo sfruttando abbastanza".
L’edificio di Hallandale, 32 piani, prezzi simili al 1100, sarà inaugurato il primo maggio, poi già si sta lavorando a un terzo progetto a Bay Harbor Island. "Sarà un Pininfarina a 360 gradi – ha aggiunto De Lise – stiamo creando la nostra interpretazione della moderna Miami". Ma in definitiva questa nuova tappa della Pininfarina, almeno come location non è poi così nuova: Battista Farina ci andò in Florida, per promuovere alcuni suoi progetti, poi nel 1957 realizzò la ‘Florida II’, che si basava sulla Lancia Aurelia B56S, un solo modello che poi usò come auto personale. Così tanti anni dopo Pininfarina in Florida ci è tornato, per qualcosa di differente, ma che continua ad avere lo stesso gusto, automobilistico, non importa se poi alla fine si tratta di un appartamento in un grattacielo. La firma è uguale.
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