"Ieri in Commissione regionale e’ stato audito il commissario prefettizio di Roma, Tronca e, da questa audizione, sorge il dubbio che il Governo stia giocando a far slittare la convocazione delle elezioni per rinnovare il Consiglio comunale della Capitale". Lo scrive Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra, che spiega: "In discussione c’erano le norme regionali di attuazione della legge Delrio e si e’ svolta l’audizione di Tronca al quale e’ stata posta una domanda precisa sui limiti temporali del suo mandato. Tronca ha risposto di avere ‘confini insuperabili scritti nella Costituzione’. Dato che la data delle elezioni amministrative e’ fissata per legge e non per santa Carta costituzionale, due più due rischia anche in questo caso di fare quattro”.
“Del resto – anche qui mancata risposta – nulla si sa sul magico ‘dream team’ che dovrebbe affiancare Gabrielli per il Giubileo – aggiunge Storace su Il Giornale d’Italia – nessuna indicazione su quali poteri attribuire alla Capitale e’ venuta da Tronca; ne’ si sa che fine abbia fatto il famoso e ormai fumoso decreto annunciato da Alfano in conferenza stampa a Palazzo Chigi lo scorso 27 agosto, quando parti’ la leggenda del prefetto-badante di Marino. Questa incertezza danneggia Roma e la Regione che deve varare una legge che serve sia ai piccoli comuni che a Roma. Dato che il Governo, ignorando le indicazioni della Commissione prefettizia su Mafia Capitale, ha scelto di non commissariare Roma per mafia – conclude Storace – ora ha il dovere di dire ai romani in quale giorno dovranno votare".
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