Stazione Termini, che degrado! Enorme lo stato di incuria della Stazione Termini di Roma Capitale (cosi’ il nuovo nome ufficiale della amministrazione capitolina). Se questa e’ la Capitale figuriamoci il resto! La stazione Termini e’ il maggiore scalo ferroviario d’Italia e il secondo in Europa dopo la Gare de Paris Nord per traffico di passeggeri. La stazione deve il suo nome alle vicine terme di Diocleziano. Ma alla grandeur non corrisponde una efficace e semplice manutenzione. Eppure per "riqualificare, valorizzare e gestire" Termini (con altre 13 stazioni ferroviarie) fu costituita Grandi Stazioni S.p.A, una societa’ al 60 per cento di Ferrovie dello Stato, che controlla anche RFI (Rete Ferroviaria Italiana, responsabile del mantenimento in efficienza delle linee e delle infrastrutture ferroviarie). Eppure, nel 2009, l’utile netto di Grandi Stazioni e’ stato di 37,5 milioni di euro. Qualche euro per sistemare le pensiline, dalle quali piove e riattivare fontanelle poteva anche essere speso, per non parlare dei posa ceneri e dei raccoglitori di rifiuti da sostituire e delle pulizie che lasciano a desiderare. La domanda la giriamo all’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti: oltre alla Freccia Rossa, che ne dice se si pone mano anche alla manutenzione e alle pulizie?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc*
*Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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